2005 Settembre

Tutte le news dall’Aeroclub di Modena

29 Settembre 2005

Proprio cosi’, l’estate sta finendo (e già mi viene un senso di malinconia) quindi, perchè non finire in bellezza? Cosi’ ci siamo nuovamente dati appuntamento per un altro volo, un’andata e ritorno in Sardegna, Olbia per la precisione. Io dovevo andare entro il mese di settembre per incontrare delle persone e combinando le due cose (utile e dilettevole), anzichè prendere la linea ci siamo arrangiati da soli.

Il primo fine settimana che avevamo individuato non era buono, temporali sparsi e bassa pressione ci avevano suggerito di rimandare. Il sucessivo (il penultimo week-end di settembre) le condizioni sembravano permettere l’uscita.

Un’accurato esame della meteo riportava un’inzio di giornata buono, sebbene permanesse un po’ di nuvolaglia sparsa dopo gli appennini (che in realtà era poi copertura totale). Nel pomeriggio invece la bassa pressione che stava entrando avrebbe portato sul nord nuvole e l’indomani anche temporali. Questo particolare ci ha fatto meditare un po’, potevamo essere a rischio per il ritorno (se il cedimento dell’alta pressione fosse statao rapido), ma tutte le indicazioni e le ricerche (molto minuziose, visto quel particolare che mi ronzava in testa) ci dicevano che le nuvole ed i temporali si sarebbero fermate prima degli appennini.

Eccoci quindi in linea di volo alle 05:30 zulu (07:30 locali) con il ns solito PA28 I-MODU pieno fino all’orlo pronti al decollo. Il piano di volo prevedeva l’interessamento dell’aerovia diretta FRZ vor sino ad Olbia, ammesso che la base di Solenzara non fosse in attività (è la base dove i Mirage francesi fanno addestramento), nel qual caso avremmo dovuto gestire un allungamento della tratta scendendo sino al punto Tinto per evitare la zona.

Decolliamo alle 06:07 Zulu per pista 11 in totale calma di vento ed iniziamo subito ad arrampicarci sugli appennini. La visibilità, nonostante il sole basso, è buona e l’aria è piatta tanto che sembra di stare sulle rotaie.

Scavallato il Vor dirigiamo inbound Elba e dalle comunicazioni radio capiamo che a Pisa c’è nebbia con visibilità inferiore ai 500 metri (infatti sotto di noi una strato seppur leggero di nubi con copertura 8/8 si estende sino alla costa). Lasciata l’Elba, passiamo a fianco dell’Isola di Montecristo (che è al traverso di Gilet, riporto IFR del ns piano di volo) proseguendo per la tratta finale su Olbia mantenedo la quota stabilita di 6.500 piedi. Avevamo previsto Pitor, poi Capo Ferro, come ingresso nel CTR di Olbia e poco prima di Pitor iniziamo la discesa.

Siamo costretti a qualche virata per rimanere fuori dalle nubi che circondano la costa e intercettiamo il traverso di Capo Ferro come istruiti. Olbia avvicinamento ci assegna la pista 24 e ci fa riportare su Olbia. Prima di arrivare sulla città un colpo secco e violento ci fa letteralmente volare per aria l’abitacolo e se non fossimo stati legati stretti ci avrebbe sbattuto pure noi sul tetto. Il vento sostenuto che si rompe sui picchi prima della città crea robusti vortici che oltre a darci il benvenuto ci portano a fare numerose e continue correzioni d’assetto.
L’avvicinamento ci passa poco dopo con Olbia torre per l’atterraggio, con un traffico commerciale già in attesa sul raccordo Alfa dell’aeroporto. Da qui le comunicazioni diventano in Inglese (presumibilmente per far capire anche al liner lo sviluppo del traffico) e un attimo dopo la torre ci chiede se siamo abili ad una base destra e ad un cortissimo (e rapido) finale: non ce lo facciamo ripetere due volte e ci infiliamo direttamente dentro la pista un po’ sballottati dal vento teso (che soffia a 17 nodi direzione 290).
Liberiamo al primo raccordo e ci dirigiamo all’apron 2 per il parcheggio. Spegniamo il tutto alle 10:35, dopo circa 2 ore e mezza di volo. Il ritmo serrato imposto per la giornata non ci lascia molto spazio per tergiversare, purtoppo pero’, contro la ns volontà perdiamo subito un po’ di tempo all’apron prima che ci vengano a recuperare e poi ne perdiamo ancora all’autonoleggio dove c’è la fila! (dai calcoli che avevo fatto saremmo dovuti atterrare qualche istante prima della Meridiana che arrivava da Bologna, ma evidentemente, il tempo perso all’apron ci ha fregato).
Con questo ritardo imprevisto, il ritmo diventa ancora piu’ sostenuto: dovevamo trasferici ad Abbasanta (che è vicino ad Oristano, 150 km da Olbia) sbrigare le pratiche della giornata e poi finita la parte lavorativa, rientrare su Olbia e ripartire. Riusciamo a metterci in marcia solo alle 11:30, cosi’ essendo già in affanno sulla risicatissima tabella di marcia percorriamo tutta la Carlo Felice a 90 nodi (solo che siamo su un auto) e in 65 primi siamo a destinazione.
Sbrigate le faccende lavorative, alle 14:35 con un velocissimo panino nello stomaco, ripartiamo senza nemmeno darci il tempo per un caffè, sempre a 90 nodi verso Olbia. Per recuperare tempo iniziamo le telefonate per la trasmissione dei piani di volo e per l’aggiornamento delle meteo (avevo un po’ di premura per le telefonate, volevo capire cosa stesse facendo quella perturbazione in arrivo, qualcosa mi diceva che ci avrebbe creato problemi). LIVC (che è la stazione meteo del Cimone) non è aggiornato cosi’ decidiamo di telefonare direttamente alla stazione meteo, dove ci dicono che la copertura è totale sul Cimone ma verso il vor sembrano esserci delle aperture (porc…non doveva arrivare cosi’ in basso quella perturbazione).
Iniziamo allora a costruire un piano di ritirata in caso l’attraversamento di FRZ vor sia impossibile. Nel mentre anche Modena ci chiama sul cellulare confermandoci che le condizioni sono in rapido peggioramento e consigliandoci di levare le chiappe da li velocemente e prevedere Lucca come alternato se le cose si fossereo fatte difficili.


Sfiorando i “100 nodi” (l’autonoleggio ci aveva dato un “cabrio” potente) arriviamo ad Olbia (sempre in auto) verso le 15:45 con i capelli “dritti” (almeno quei pochi rimasti….beh, il cabrio sarà anche bello ma…). Ci precipitiamo all’aereo, riforniamo rapidamente (perchè non abbiamo rifornito alla mattina ancora me lo domando…) e ci facciamo autorizzare al punto d’attesa bravo per il decollo.
Alle prove motore il magnete dx fa i capricci (ci mancava pure questo..com’è che si dice? La fortuna è cieca ma la sf….): le vibrazioni sono intensissime e se vogliamo decollare dobbiamo capire qual’è il problema – e via, ritardi su ritardi – . Sembra una candela sporca, cosi’ adottiamo “la procedura” per pulirla ma i risultati non ci sono.
Costretti ad uno stand by prolungato sul punto di attesa diamo precedenza ad un traffico commerciale che ci era a fianco e chiamiamo Modena per istruzioni. Una volta in linea con Enzo, gli esponiamo il problema e ripetiamo la procedure: per fortuna questa volta la prova da esito positivo (eh…la voce del padrone) e cosi’ siamo pronti al decollo anche se sono ormai già le 16:35 (considerando lo stimato di volo ci rimane un margine di circa 30 minuti prima dello scadere delle effemeridi).
Il vento è sempre teso: tutta manetta dentro e via verso casa. Prendiamo un po’ di botte anche nel decollo, ma usciti dai giochi che il vento fa con le alture della zona tutto torna tranquillo. Procediamo quindi sul back-course dell’andata a quota di 6.500 piedi sino a Marel, poi Pisa ci fa scendere a 3.500. Qui la meteo si rivela un po’ piu’ complessa. Purtoppo dai 3.500 piedi di quota non riusciamo a capire bene com’è la situazione per l’attraversamento e questo ci crea qualche peroccupazione.
A nulla valgono le insistenze con Pisa per farci salire, solo a meno di 10 miglia dal vor di Firenze ci autorizzano la salita a discrezione (chiediamo a Pisa anche un’aggiornamento via radio per capire l’evolversi delle condizioni). Davanti a noi pero’ le montagne sono invisibili e un muro di cumuli compatto ci obbliga ad una salita ripida per mantenere VMC (e il 28 non è certo un arrampicatore). Tagliamo letteralmente il top del primo muro di nubi a quota 8.500 ft. impiccati all’elica e non vedendo possibilità di attraversamento coordiniamo con Pisa il dirottamento a Lucca. Durante l’attesa proseguiamo la salita a livello 095 e casualmente vediamo un corridoio (tortuoso ma sempre un corridoio). Annulliamo il dirottamento e decidiamo di proseguire infilandoci nell’unica “strada” percorribile. Dopo pochi minuti, passato il Vor la situazione migliora a sufficienza per permetterci il rientro.
Manteniamo il livello sino a 10 miglia a nord del Vor dove le nuvole sono meno compatte e alcune aperture ci permettono di riprendere seppur a tratti il contatto visivo con il suolo ed organizzare una discesa in sicurezza. Scendiamo a gradini sfruttando i buchi sino al traverso di Pavullo poi giu’ sino agli inizi della pianura. Con Sassuolo in vista tiriamo un po’ il fiato e lasciata la frequenza di Bologna dopo pochi istanti con una larga base destra atterriamo a Modena alle 19:00 locali.
La giornata è stata davvero moooolto intensa (fin troppo) e il ns Direttore di volo ci ha fatto una bella lavata di capo per l’ora tarda di rientro e lo scarso margine di sicurezza con cui siamo arrivati (consci dell’orario, eravamo comunque già preparati allo shampoo – quello è sempre puntuale!). Incassiamo proni (eh si’, siamo degli incassatori nati), essendo anche parecchio stanchi dopo una giornata passata sopra i 90 nodi (sia in auto che in aereo)!
La lezione che portiamo a casa è che dobbiamo prenderci in generale piu’ tempo per queste trasferte (pero’ ne è valsa la pena): vorrà dire che la prossima volta anzichè andarci per lavoro, ci andremo per farci il bagno (magari con il PA28R che è piu’ veloce..per avere piu’ margine si intende…)!


13 Settembre 2005

Eccovi l’ultimo modello di casa Vertex, il Vertex Standard “SPIRIT” VXA-700. E’ un ricetrasmettitore in banda aeronautica, fratello maggiore del VXA-210. Nel momento in cui scriviamo questo modello non è ancora presente o distribuito sul mercato italiano (questo lo abbiamo recuperato negli States nell’agosto del 2005).

La confezione contiene, la radio, il pacco batterie, il caricabattere (che ho dovuto cambiare perchè mi sono dimenticato di chiederne uno adatto alla rete Italiana), l’antenna, l’adattatore per cuffie e microfono e la clip per l’ancoraggio alla cintura.

Da un punto di vista estetico è molto simile al 210, la cassa è in magnesio (Rugged Magnesium Die-Cast) color grigio chiaro e tutta la pulsanteria in gomma come il suo predecessore. Esce dalla fabbrica con preimpostati i canali Weather e le frequenze principali, che pero’ sono tutte quelle degli States. La prima cosa che si nota subito è che è impermeabile all’acqua, 3 ft. per 30 minuti (visto che io l’ho preso come radio di emergenza, questa caratteristica non guasta). Le modalità di funzionamento principale sono 4: Dial-In, Station-Preset, Vor, e Weather. E’ possibile memorizzare sino a 102 stazioni piu’ altre 90 nelle diverse modalità a disposizione, mentre la frequenza di emergenza 121.5 è selezionabile con un solo tasto.

Sono possibili operazioni simultanee come l’ascolto e la trasmissione su due canali, uno prioritario ed uno secondario. Anche in modalità navigazione (Vor) è possibile ricevere il segnale e impostare il course, mentre si comunica con la COM preselezionata. Le batterie, si sono rivelate ottime, ho usato la radio per un mese (anche se in modo saltuario) senza doverle ricaricare.

Ecco di seguito le principali caratteristiche tecniche:

Air Band (108 MHz-137 MHz)

• NAV (108 MHz- 118 MHz)

• AM  5W P.E.P. (1.5 W Carrier)

• VHF Radioamatore

• FM Ricevitore standard

• NOAA Weather

• PC Programmabile

• CTCSS/DCS (Radioamatore)

Funzioni in Banda Aeronautica:

  • Batterie Lithium-Ion di lunga durata.
  • RX Battery Saver Mode
  • 192 Memorie preprogrammate
  • Multi-Color Strobe LED per indicazione sato e luce emergenza nella notte
  • VOR Navigation Display
  • Back-lit Keypad e Display con illuminazione
  • One-Touch Emergency Frequency Access (121.5 MHz)
  • Riduttore automatico di rumore
  • Skip Scan
  • Operazioni multiple su piu’ canali
  • 5.0 Watts PEP (@ 7.4 V DC) Transmit power output
  • Costruzione resistente all’acqua
  • External DC input
  • (DC 12 V). Opzionale E-DC-5B
  • Low Battery Indicator
  • Optional Alkaline Battery Case
Air Band

FM Broadcast

Weather Channel Receiver

(108-137) (108-118 NAV)

AM 5W PEP/1.5W Carrier VHF Amateur Band

(144-148 MHz)*

FM 5W / AM 5W

Wide-Band Receiver

88-108 MHz NOAA

w/NOAA Weather Alert

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