2005 Dicembre

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2 Dicembre 2005

Prima dell’estate (e quindi prima di iniziare le rotte verso il mare) ci siamo trovati a decidere su una meta alternativa che potesse andare bene per il mese di Maggio. La scelta è caduta su Siena, vuoi per le colline, vuoi per la Chianina o il Chianti…ci siamo trovati subito d’accordo. Cosi’ per me e l’amico Valler non rimaneva che decidere il giorno della partenza.

Il giorno dopo il ponte del 1° maggio mi ritrovo a dover decidere di andare proprio a Siena (a Sovicille per la precisione che è a 2 Km. dall’aeroporto di Ampugnano) per lavoro e quindi perchè non unire le due cose. Purtroppo il preavviso è brevissimo e non sono nemmeno sicuro della meteo. Valler è oberato di lavoro e non puo’ mollare per la gita, cosi’ mi ritrovo a dover decidere se andare in aereo o in macchina.
La mattina dopo guardo la meteo che sembra buona e decido di partire con l’aereo. Essendo solo volevo approfittarne per usare il retrattile (su cui devo accumulare un po’ di ore) ma è in revisione, quindi devo optare per il solito PA28. La rotta che avevo elaborato era un Modena-Valen-Siena.
Nella prima mattinata, in ufficio, preparo i documenti di lavoro che mi devo portare appresso (e inserisco la rotta nel mio palmare con ricevitore GPS…non si sa mai) e verso le 11:00 sono in aeroporto. Nel frattempo, dato il caldo, sugli appennini si erano già formati prarecchi cumuli. Dopo il rifornimento, parto per il diretto su Valen salendo a quota 6.500ft. Bologna mi autorizza subito alla salita e prima del punto Valen mi molla con Firenze Radar.
La zona è appena passata sotto il controllo di Firenze Radar (prima era di Pisa, ora che Firenze ha il Radar, la gestiscono loro). I colloqui sono cordiali e mi lasciano fare praticamente tutto quello che chiedo. Arrivato al Valen (dopo aver lasciato sulla destra ad una decina di miglia di distanza la piana di Barberino e del Mugello) metto prua diretta su Siena mantenendo la quota mentre ascolto i numerosi traffici in frequenza.


Ad una ventina di miglia da Siena inizio la discesa e poco dopo sono già in vista del campo con la città di Siena di prua sulla sinistra. Chiedo il rilascio per cambio con Siena ma mi consegnano a Grosseto (??) che mi dice che la pista in uso di Siena è la 36 e mi istruiscono per riportare stabilizzato in finale. Entro in sottovento e vedo che ci sono traffici in rullaggio verso la pista 18 (?). Viro in base e poi in finale per la chiamata con Grosseto che pero’ viste le colline circostanti non riesco piu’ a ricevere. Cambio rapidamente con Siena, e qui si stupiscono del fatto che Grosseto mi abbia istruito a quel modo. Comunque, autorizzano al finale e mettono in attesa l’altro traffico che era pronto per il decollo sulla 18. Con le ruote a terra faccio un rapido back-track per lasciare spazio all’altro aereo e parcheggio come istruito.
Grosseto dirà poi a Siena (che ha chiesto spiegazioni sull’accaduto): <<…Quel traffico ha lasciato il sottovento sinistrofacendo una virata strettissima ed entrando in cortissimo finale…cosi’ lo abbiamo perso…>> Premesso che non ho un 737 la virata è stata una virata standard, cosi’ come il finale…e la pista era la 18 e non la 36 (se avessi avuto un 737 allora si’ sarebbe stata strettissima…). Mah!
Pagate le gabelle (36 euro!), esco dal “terminal” per incontrare le persone che mi stavano aspettando. Tralascio la parte lavorativa per arrivare al pranzo: Picci ai Funghi e Chianina, in un ristorante non molto distante dall’aeroporto. Che tocca fà pe’ campà…
Conclusi gli “affari” alle 16:00 sono di nuovo in aeroporto. Mi faccio dare una saletta per sbrigare altre cose prima della partenza (dovevo fare alcune telefonate e verificare dei documenti per autorizzarli telefonicamente). Finita anche questa parte, visto che era ancora presto tiro fuori le cartine Aeronautiche e traccio una nuova rotta per il ritorno: Siena, Ginar, Firenze Vor e poi Modena. Voglio vedere se Firenze radar rompe i cohones come Pisa o mi lascia in quota sul Ginar. La rotta, tra l’altro è anche un po’ piu’ breve dell’altra.

Riparto quindi alla volta del Ginar, il cielo in quella parte è ben coperto e devo arrampicarmi parecchio, sotto ai cumuli si balla che è una bellezza e quindi mi faccio autorizzare a 8.500 ft (avevo sentito un altro traffico in VFR che per mantenere VMC era salito fino là, cosi’ ho fatto anch’io…del resto…non si nasce imparati…). Salita abbastanza piatta, e con qualche slalom e qualche leggera bucata sono on top dove la visuale è ottima (l’altro traffico che ha fatto da apripista è servito!). Mi sale pero’ qualche preoccupazione per l’attraversamento dell’appennino, ma vicino al punto Ginar il cielo si apre di nuovo (prima della partenza avevo chiamato la stazione meteo del Cimone che era in nube e riportava visibilità 0), quindi ho proseguito senza indugi. Con sorpresa poi, Firenze radar mi lascia alla quota stabilita sotto l’aerovia senza rotture di scatole (qui in genere i Pisani ti “buttavano giu'” a 3.000 piedi e poi ti toccava riarrampicarti per l’attraversamento delle montagne).

Scavallo il Vor di Firenze e inizio la discesa su Modena senza problemi. Dopo 55 primi atterro a Marzaglia (5 minuti in meno dell’andanta con vento sostanzialmente ininfluente). E’ la seconda volta quest’anno che riesco ad usare l’aereo per spostamenti di lavoro (l’anno scorso ne sono riusciti a fare ben 4).
Da adesso in avanti pero’ la meteo mi dovrebbe aiutare…


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