2006 Marzo

Tutte le news dall’Aeroclub di Modena

13 Marzo 2006

Quello che presentiamo oggi è uno degli ultimi nati di casa Garmin e Palm. l’iQue 3600a. Questa breve introduzione non vuole essere una revisione analitica del modello, ma ha l’unico scopo di presentare alcune impressioni di chi lo ha usato in volo.
Diciamo subito che oltre ad essere un navigatore satellitare Ë prima di tutto un Palmare, ossia un piccolo PC portatile. Introdurremo solo brevemene la parte non aeronautica di questo oggetto concentrandoci poi solo sugli aspetti inerenti al volo.

Da un punto di vista tecnico l’iQue è un palmare basato su PalmOS versione 5.1 ed arriva con già preinstallati tutti gli applicativi di riferimento: Agenda, Datario, Contatti, Programmi per ascoltare MP3 o vedere video Mpeg, ecc. ecc. Di serie ha una scheda di 64 Mega di memoria con uno slot opzionale per accogliere una SD di capacit‡ sino ad un Giga ed in commercio (oltre ai vari freeware e shareware) si trovano programmi per ogni necessit‡. La versione aeronautica viene fornita con:

– Cartografia Jeppesen

– Yoke Mount

– Antenna esterna

– Supporti antenna esterna (sia a ventosa che magnetici)

– un update gratuito della cartografia Jeppesen
Il supporto per la Cloche non è un semplice supporto ma integra le funzioni del palmare con una pulsanteria dedicata e ben combinata in modo da rendere accessibile al pilota tutte le funzionalit‡ primarie con la sola pressione di un tasto.


Lo schermo è di dimensioni abbastanza generose (è come il Garmin 296) ed ha una buona luminosità (regolabile), piu’ piccolo di un AvMap ma piu’ visibile rispetto ai GPS Palmari.
Gli applicativi di base aeronautici sono 5: Map, Nav, Terrain, Routes, Weight & Balance.
Il modo mappa ha una funzionalit‡ molto interessante che consiste oltre alla Mappa in un Overlay a piacere con Bearing del Waypoint, scala e grafica molto ben curata. Altro elemento degno di nota sono i nomi dei paesi ed i caratteri di scrittura che rimangono sempre ben visibili.

Quello che emerge sin dai primi utilizzi Ë la logica di funzionamento (e lo si apprezza in soprattutto in volo): l’impegno del pilota per gestire questo strumento Ë nullo e tutte le informazioni vengono presentate poi nascoste quando servono (merito della tradizione Garmin). La pulsantiera dedicata sulla Mount della cloche lo rendono simile come uso al 296 e anche qui le logiche sono azzeccate: con un tasto si fa il cycling delle varie modalit‡, il goto Ë immediato. Aggiungo inoltre che rispetto ad un GPS dedicato, tutte le fasi di manipolazione, data-entry, ecc. sono molto agevolate essondo questo piu’ vicino ad un PC che ad uno strumento satellitare. Con la penna Stilo si possono facilmente selezionare waypoint sulla mappa con il classico metodo del point & Click, ricercarli oppure crearli. In genere nei GPS puri questa fase Ë sempre un po’ macchinosa dovento far tutto con rotelline e pulsanti. La funzione Terrain, nata con il Garmin 296 mostra una vista dall’alto delle altimetrie ed in colore rosso si avranno i possibili conflitti con la direttrice di volo. In volo livellato a circa 2.000ft, stallando l’aeromobile e puntandolo verso il basso, la funzione Terrain viene automaticamente attivata e sino a recupero della situazione rimane a dominare lo schermo.

Esiste anche la funzione di vectoring per il finale (una sorta di avvicinamento strumentale) che non ho ancora avuto modo di provare (lo faro’ nei prossimi voli) anche se un messaggio di warning avvisa che questo strumento non Ë certificato/abilitato a condurre il volo in condizioni India Mike.

Se proprio vogliamo trovare un neo, l’attacco dell’antenna esterna Ë posto nella parte superiore dello strumento e quando Ë inserita ostacola l’estrazione della stilo (non che ce ne sia bisogno pero’…), se possibile avrei optato per agganciare l’antenna esterna oltre che allo strumento al mount della cloche.

Per il momento l’ho provato su due tratti brevi (un Modena-Rimini e un Modena-Venezia) ed in entrambi i casi mi ha sostituito i miei log di bordo (anche se li ho comunque sempre compilati).


13 Marzo 2006

Dopo aver passato il mese di gennaio e febbraio a scorazzare su e giu’ per la pianura facendo fare voli di ambientamento a tutti i ragazzi che hanno aderito alla Campagna “Soci per un Giorno” studiata in collaborazione con Volare, ci siamo presi una pausa comoda, facendo un salto a Venezia. In volo dovevamo anche provare il nuovo Gps che ci accompagnerà come backup nelle nostre scampagnate future.


Come al solito, anche se non dobbiamo attraversare montagne ci studiamo la meteo che rivela una copertura totale con visibilità variabili tra 2 km e 8 km. Complessivamente, sopra le minime e senza rischio di nebbia (almeno stando ai bollettini): mandiamo il piano di volo e partiamo. La rotta è abbastanza diretta, Cento, Ferrara, Copparo, Corbola, Chioggia Vor, Chioggia e quindi Lido.
Il Gps (l’iQue 3600a di Garmin) lo abbiamo fissato sul volantino di sinistra con tutti i dati del piano di volo già impostati. Dopo il decollo, dirigiamo su Soliera e quindi Cento contattando Bologna, rimandendo comunque fuori dal CTR.
Il Garmin in modalità mappa con HSI overlay ci rivela heading, Course e terreno sottostante (oltre ai dati di volo). Il salto da un waypoint all’altro è automatico e non dobbiamo mai intervenire sullo strumento, che si rivela subito utile data la scarsa visibilità. Ci accorgiamo anche di avere un vento traverso che ci fa derivare un minimo e ci costringe a correggere la prua (leggiamo 106 nodi nel quadrante velocità del GPS). In prossimità della costa si inizia a intravedere qualche apertura e la visibilità tende complessivamente a migliorare.
Con il COM2 sull’ATIS di Tessera riceviamo i bolletini meteo e stimiamo la 06 come pista in uso al Lido. Sulla frequenza locale, ci rispondono poco dopo e ci confermano la pista 06 autorizzandoci ad un avvicinamento diretto e all’atterraggio. Qualche sobbalzo sulla pista in erba (noi siamo abituati ai tavoli da biliaro!) e parcheggiamo vicino all’aerostazione.
Il Lido è in fase di ristrutturazione, stanno riammodernando il vecchio Nicelli (si vocifera anche che andranno ad asfaltare la pista) e sia l’AeC che l’Aro sono stati spostati in due baracche all’uscita del complesso. In questa sistemazione di fortuna, ci accoglie una ragazza (niente male) che ci aiuta a disbrigare le pratiche burocratiche. Usciti dal Nicelli ci dirigiamo alla vera meta del ns breve viaggio: il ristorante “La Favorita” che ci eravamo fatti consigliare per l’occasione. Nel pomeriggio avevo un appuntamento in aeroporto a Modena cosi’ dopo aver goduto del pranzo di pesce ci siamo rimessi sulla via del ritorno. Il backcourse è mio, questa volta abbiamo un po’ di vento in coda e tocchiamo i 117 nodi. Il CTR di Bologna è molto trafficato riusciamo a prendere contatto solo nell’ultima tratta (avevamo inserito il codice 7000 C) e ci sganciamo quasi subito cercando di non intasare ulteriormente il canale.
Dopo poco meno di un ora siamo nuovamente a Modena, con il primo log di volo registrato sul GPS, che devo dire ha funzionato egregiamente. Bene, sarà un ottimo compagno di viaggio per le trasferte piu’ impegnative!


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