2006 Aprile

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13 Aprile 2006

Non so se vi è mai capitato di trovarvi in un turbinìo di eventi dal quale sembra impossibile uscire…lavoro con progetti importanti, impegni extra lavoro altrettanto importanti, impegni familiari ancora piu’ importanti…e chi piu’ ne ha piu’ ne metta…Beh ad un certo punto sembra mancare l’ossigeno, solo che a differenza dell’ipossia, qui non hai una sensazione di benessere, ma di soffocamento. Visti tutti i casini non ci credevo nemmeno che sarei riuscito a ritagliare uno spazio per una gita che mi avrebbe fatto riacquistare le forze per proseguire in mezzo al vasto mare di progetti (che mi aspettavano inesorabili fuori dall’abitacolo…). Invece, contro ogni previsione, per un gentile guizzo del destino, ecco che riesco ad avere libero il venerdi’…ancora non ci credo…massi’, tanto sarà brutto tempo. Alta pressione stabile su tutta Italia, visibilità ottima, caldo quanto basta…ragazzi che giornata. Tiro fuori dal cassetto la rotta per Sondrio che caldeggiavo già da tempo, e con l’amico Valler sempre pronto al decollo, si decide di partire. L’idea di Caiolo era nata quasi per caso: uno dei piloti dell’AeC aveva accompagnato una persona a Sondrio a ritirare un elicottero, cosi’, sentendo parlare di questo aeroporto, avevo guardato la carta e la possibile rotta via lago di Como mi incuriosiva parecchio, essendo un panorama sicuramente unico nel suo genere. La rotta diretta, seppur fattibile ci avrebbe costretto ad una arrampicata oltre i 10.000 piedi, per cui il giro del lago alla fine ci sarebbe costato solo pochi minuti in piu’. Elaborai quindi la rotta pronta per essere usata alla prima occasione.
Quel venerdi’ ci siamo dati appuntamento in aeroporto alle 10:00, la giornata era una delle piu’ belle di quest’anno e già a quell’ora faceva caldo.

Fatti i soliti controlli di rito saliamo a bordo e partiamo alla volta di Sondrio senza piano di volo. La rotta prevista è un quasi diretto su Cremona via Colorno, tagliando il neo-nato CTR di Parma (che mi sono ovviamente dimenticato di chiamare), per poi proseguire sul Vor di Trezzo, poi Lecco e quindi dentro alle valli del Lago. Siamo con Garda e poi Milano Info sino a Lecco, la zona è molto trafficata vista la giornata, tra AG e Ultraleggeri sembra di stare in tangenziale a Milano. Salutiamo Milano info subito dopo Lecco perchè nelle valli perderemo il contatto. L’assoluta calma di vento ci fa sentire come su due rotaie, con l’aereo trimmato posso mollare il volantino che rimane li’ bello stabile, non imbarda e mantiene la quota (tant’è che guardo l’autopilota…ma non c’è nel senso che è stato rimosso dai ns meccanici). Il panorama del lago è meraviglioso, la visibilità è ottima. Le montagne che conla ns quota (circa 2.000 ft) osserviamo dal basso all’alto ci incutono un certo senso di rispetto. Infilati nel toboga del lago proseguiamo sino a Colico per poi imboccare l’altro toboga che è l’inizio della Valtellina. Dopo un lento slalom tra i cunei montuosi della zona contattiamo Sondrio che ci autorizza al finale sulla pista 27. Dopo circa un ora e 20 minuti spegniamo il motore e sbrighiamo le (poche) formalità (tasse di 10 Euro). Per fare arrivare ora di pranzo ci mettiamo comodamente seduti a guardare i traini degli alianti che da mezzogiorno si susseguono. Il caso ha poi voluto che la giornata precedente incontrassi una persona di Sondrio a cui ho chiesto se conosceva qualche posto per pranzare: è uscito cosi’ il nome del ristorante “La Corna” con l’impegno di assaggiare Pizzoccheri e Sciat. E cosi’ abbiamo fatto. Rimediato un taxi ci facciamo accompagnare a Teglio (che è una frazione di Sondrio) e via con il menù tipico. Con il palato soddisfatto rientriamo in aeroporto a chiacchierare un po’ con gli aliantisti della zona osservando i loro mezzi (alcuni nuovissimi). Il tempo passa senza accorgersene ed è già ora di rientro. Valler al posto di comando, dentro la manetta e via verso la strada del ritorno sulla rotta inversa. La visibilità è minore, siamo contro sole ed un po’ di foschia ci macchia le foto, ma dopo poco siamo nuovamente nelle valli del lago. Arrivati al vor di Trezzo giriamo in direzione di Cremona rituffandoci nella desolata Pianura Padana (che monotonia…). Passato il Po, facciamo rotta per Colorno poi Reggio E. e quindi Modena. Purtroppo la gita è finita, i problemi quotidiani riemergono…ma che giornata!


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