2007 Marzo

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4 Marzo 2007

Dopo un Perugia andato buco per le avverse condizioni meteo, avevamo deciso, vista la stagione, di limitarci ad un giretto al Lido per andare a mangiare il pesce. Avevamo progammato per il primo fine settimana di marzo, ma un impegno di lavoro mi diceva che quel giorno dovevo essere a Siena anzichè al Lido. Un momento…Siena…c’è l’aeroporto….Beh vediamo di unire l’utile al dilettevole. Chiamo l’amico Valler e spiegandogli la situazione ci accordiamo per andare a Siena (sperando in un miglioramento del tempo). Quella mattina inzio il solito rituale del briefing meteo. In pianura c’è parecchia foschia tanto che siamo sotto le minime per il decollo, ma i Taf mettono miglioramento. Al di là degli appennini, abbiamo un overcast con visibilità buona (già penso a come faro’ a trovare un buco per scendere sotto le nubi) e tra Perugia ed Arezzo soffia un vento di oltre 20 nodi con raffiche a 31 che proviene da ovest. Immagino che pulirà tutto (e spero che vada attenuandosi).


Eccoci quindi alle 09:00 locali sulla pista con visibilità sotto le minime: decidiamo di aspettare un pò, e appena prima delle dieci la visibilità è di circa 1 km. Decidiamo cosi’ di partire, anche perchè dopo i 1.500 piedi saremo già fuori dal bianco. Tutta manetta ed in pochi secondi siamo fuori dall’ovatta. A 2.000 piedi, in salita verso FRZ Vor la visibilità è fantastica, abbiamo un cielo blu con le strisce di tutti i liners che ci passano sopra ad alta quota e da qui vediamo sia le alpi che il monte Cimone. Livelliamo a 6.500 piedi che sarà la ns quota di attraversamento e in poco piu’ do 20 minuti siamo prossimi al Vor. A sud del Cimone una copera di nubi densa e compatta ci costringe a salire sino a 7.500, da qui in avanti, sino a Siena saremo senza contatto con il suolo.
Firenze ci autorizza ad un diretto cosi’ mettiamo in prua il Vor di Siena e lo seguiamo con circa 20° di deriva per il vento che soffia da ovest. A circa 15 primi dalla ns destinazione contatto Siena per avere una situazione meteo sul campo. Il controllore cosi’ ci risponde: <
>. Senza pensarci troppo, rispondiamo con un deciso <>.
Chissà cosa ha pensato quello della torre. Nel frattempo un Siai Marchetti anch’esso in avvicinamento, causa il vento decide di dirottare. Noi, imperterriti proseguiamo. Intanto dobbiamo risolvere il primo probelma: dove scendere perchè la copertura è totale. Ci appoggiamo letteralmente sullo strato di nubi in cerca di un varco e dopo poco vediamo una piccolissima apertura che a occhio sarà stata 200x100mt. Via la manetta e ci buttiamo dentro a spirale. Manovra fantastica, dopo pochi istanti siamo sotto il primo strato, con contatto visivo con il suolo anche se abbiamo un’altro strato di nubi scattered da evitare. Scendiamo sino a 3.000 piedi e qui siamo sotto lo strato piu’ basso e già intravediamo la pista. La torre ci autorizza al finale, e l’rografia del terreno mescolata al vento ed alle sue raffiche ci fanno ricordare che dovremo sudare per mettere le ruote a terra. Iniziamo a prendere i primi colpi mentre impostiamo il finale senza i flap.
Lavorando parecchio con i comandi Valler riesce a tenere la traiettoria e l’atterraggio è quasi perfetto, siamo solo un po’ disassati e dopo il touch down ci vuole un violento colpo di piede per riprendere la traiettoria (un po’ di slalom lo facciamo…). Dopo un’ora di volo siamo al parcheggio: mentre smontiamo ci viene incontro la persona della torre (che magari si era messa sui mezzi antiincendio) e ci dice ridendo: <> Scesi dall’aeroplano sentiamo tutta la forza del vento, tanto che dobbiamo bloccare i comandi per evitare che continuino ad oscillare.

Sbrigate le formalità ci separiamo, Valler farà la sua gita fotografica in centro a Siena ed io andro’ in riunione per un paio d’ore. Riusciamo a ritrovarci per il pranzo in un ristorante vicino al centro di Siena. Sia la carne che il pesce sono ottimi (cosi’ come il vino). Nel frattempo il vento (per fortuna) si è attenuato ed alle 15:30 siamo di nuovo in aeroporto pronti per il volo di ritorno. Ci facciamo consegnare l’update del briefing meteo e mettiamo in moto. Il cielo su Siena è ancora overcast con nubi nerastre con base 3.000 ft. Decolliamo per la 36 e viriamo subito verso il punto Ginar scegliando un punto per bucare le nubi in salita (il cui strato è abbastanza sottile). Livelliamo a 6.500 ma il radar di Firenze ci fa proseguire la salita sino a 8.500 per traffici nell’area. Sul punto Ginar veniamo avvisati di un traffico un Elicottero che sta cercando un Deltaplanista. Visto il vento nella zona che è ancora tra i 20 ed i 30 nodi mi domando chi mai possa essersi avventurato con un Delta (poi penso che anche noi con un PA28 siamo atterrati con 27 nodi al traverso e mi insulto…).
Scopriro’ poi nel telegiornale della domenica che era un deltaplanista decollato il giovedi’ e non rientrato da un pendio vicino a Firenze. Lo avevano ritrovato la domenica ancora vivo e non in gravi condizioni appeso ad un albero a testa in giu’. Passato il Ginar il solo è basso sull’orizzonte e l’atmosfera, complice una visibilità pressochè infinita è davvero incantevole. Anzichè dirigere su FRZ chiedo un sorvolo del Cimone per scattare qualche foto che mi viene autorizzato. Non appena mettiamo prua nord-ovest la ground speed rilevata è di circa 80 nodi, il che vuol dire che abbiamo circa 30/40 nodi di vento contrario. Ce ne accorgiamo anche per il fatto che il Cimone è li’ davanti ma non arriva mai. Sembriamo quasi fermi. Con un po’ di pazienza ci arriviamo e devo dire che ne è valsa la pena. Completato il ns giro (e le foto) iniziamo la discesa su Modena che raggiungiamo in circa 20 minuti senza intoppi. Atterriamo per la pista 29 dopo poco piu’ di un ora di volo.


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