2007 Ottobre

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20 Ottobre 2007

Essendo verso la fine dell’estate sarebbe stato bello chiudere la stagione dei calzoni corti con una gita al mare. Ormai il caldo afoso se ne era gi‡ andato da un pezzo, quindi difficile pensare a bagni ma al pranzo invece un po’ di riflessione la si deve fare. L’Elba anche se sempreverde oramai era troppo gettonata cosi’ abbiamo deciso per una destinazione nuova, tanto per vedere altri posti, ed abbiamo optato per Albenga, gita che avremmo fatto il secondo week end di settembre.

Tra un problema e l’altro la settimana Ë volata, sin troppo, ed a piu’ riprese sembrava che non potessi andare causa i ripetuti impegni ballerini di lavoro. Ero talmente sicuro di non riuscire ad andare che non avevo nemmeno preparato il briefing ed il log del volo. Invece il giovedi’…giornata intesissima…sono riuscito ad anticipare un appuntamento del venerdi’pomeriggio al primo mattino lasciando cosi’ lo spazio per la gita. Tanto per cambiare giovedi’ rincaso a notte inoltrata e non avendo voglia di fare alcunchË di pianificazione ho aperto FliteStar, messo due punti e stampato il log automatico (tanto Ë tutta dritta). Poi a letto. Il mattino butto le cuffie e le mie carte in macchina e dirigo verso l’ufficio. Pessima idea…Manco a farlo apposta…un po’ di problemi lavorativi sono in agguato…In quelle due ore faccio di tutto…poi alla fine mi sgancio, come sempre in gran ritardo, ma mi sgancio. Di corsa all’aeroporto dove Valler mi sta aspettando.
Un saluto veloce, controlli altrettando veloci, un’occhiata ai serbatoi che sembrano…mah…sicuramente ne abbiamo abbastanza, poi sono pronto a rullare. I telelevel mi danno 12 galloni per parte e non so perchË metto in moto (dunque…sentite bene: il volo dura 1:15 andare e 1:15 a tornare, un po’ di carburante non Ë utilizzabile, non ne abbiamo abbastanza a tornare indietro…e comunque sono al punto di attesa). Prove motore, poi Giorgio mi chiama per radio…”Quanta benzina hai??” Io aggiungo: “11/12 usg per parte, controllo visivo quasi alla tacca”. Giorgio risponde “[censurato]”. Rientro per il rabbocco. Guardando bene i serbatoi: non solo il carburante non arriva alla tacca, ma sar‡ sotto di una decina di centimetri! Infatti ci staranno ben 100 litri… in una macchina che ne tiene circa 160 (il che vuol dire che avevamo circa 1 ora e mezza/quaranta di autonomia). Il cazziatone regna sovrano…e meritato…(un vecchio detto dice: un pilota inizia con una borsa piena di fortuna ed una borsa vuota di esperienza. L’importante Ë riuscire a riempire la borsa dell’esperienza, prima di vuotare quella della fortuna!) Eh dire che il mese prima a Roma…ho preferito aggiungere 50 litri di Avgas per avere piu’ margine sul rientro…Perchè questa volta è andata cosi? Eravamo in due, tutte e due piloti e tutte e due pirla…PerchË? Comunque, con le orecchie rosse (almeno abbiamo evitato l’occhio nero…) la borsa della fortuna un po’ piu’ vuota e quella dell’esperienza un po’ piu’ piena ci mettiamo in volo.


Provate ad immaginare cosa sarebbe successo se fossimo decollati. Nella migliore delle ipotesi avremmo dovuto rifornire ad Albenga per il rientro a ben 2,2 Euro al litro, nella peggiore…con vento contrario, avremmo impiegato 10/15 minuti in piu’ sulla tratta, avrebbero potuto metterci in attesa, e saremmo stati costretti a scendere in emergenza…Ma questa parte della storia, come ho detto la lascio immaginare a voi…lezione imparata…adesso mi limito a raccontarvi del resto della giornata.

Dopo la partenza a dir poco dilettantesca, filiamo dritti e muti verso Sestri per attraversare poi il golfo. Genova ci accorda la rotta diretta e rispettando la timetable arriviamo esattamente “on schedule” (lo so cosa state pensando “…ci sarebbe andata bene…” – mai sfidare la sorte – Fatta una cazzata le altre sopraggiungono in fila…).

Scendiamo quindi tra le due montagne per uno stretto finale e siamo a terra in questo bell’aeroportino della riviera Ligure. Beh a questo punto non resta che berci sopra…e dove se non in un ristorante sul mare…Il taxi ci porta sino al litorale ed il pranzo finisce con la bottiglia di vino vuota come i serbatoi e quella dell’acqua ancora piena. Ho faticato parecchio a convincere Valler a “livellare” la bottiglia…(continuava a dire no, no basta sono astemio…) ma alla fine il compito Ë fatto. La vera impresa Ë stata nel dopo pranzo, trascinarsi su e giu’ per il lungo mare senza finire in acqua per ridarci un contegno adeguato: sarebbe stato imbarazzante presentarsi al controllo traffico di Albenga con il singhiozzo e l’occhio bovino…(oh…non sarebbe comunque stata la prima volta…ma…visto l’inizio di giornata…essere rispediti a casa in treno…allora si’ che l’occhio sarebbe diventato nero…). Comunque…arriva il turno del rientro: cedo fieramente le chiavi del mezzo a Valler che far‡ la tratta di rientro e riusciamo ad essere convincenti anche al controllo traffico, per cui via libera.

Il decollo Ë verso il mare, per cui siamo gi‡ in rotta per Sestri. Il controllore di Genova dopo averci identificato ci fa salire sino a 6.000 piedi che sar‡ la nostra quota sino a destinazione. Il rientro avviene senza problemi e dopo 1 ora e 20 siamo a casa.
Morale: 1. mai fidarsi 2. i controlli vanno fatti con la testa collegata ed il cervello non in posizione di stand-by 3. i serbatoi sono piu’ belli pieni (l’unico caso in cui rischi di avere troppa benzina Ë quando vai a fuoco…) 4. l’aereo non Ë un gioco: il volo inizia prima di andare in aeroporto. 5. sono un cazzone, che dovrei scrivere 100 volte, quanti sono i litri aggiunti…


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