2013 Maggio

Tutte le news dall’Aeroclub di Modena


(AGI) – Roma, 31 mag. – Boeing ha celebrato la consegna del 50esimo 747-8: Lufthansa, cliente di lancio della versione passeggeri dell’aereo, ha ricevuto lo storico velivolo quasi un anno dopo l’esordio del 747-8 Intercontinental.

 Questo e’ il settimo 747-8 della compagnia aerea ed il suo 82esimo 747. “Lufthansa e’ orgogliosa di introdurre nella sua flotta il prossimo Boeing 747-8; quasi un anno dopo il lancio del primo volo da Francoforte a Washington”, ha dichiarato Nico Buchholz, executive vice president fleet management di Lufthansa. “Dopo un anno di operazioni e sette velivoli nella flotta, l’aereo ha dimostrato le sue eccellenti performance economiche e ambientali. Siamo molto contenti dell’affidabilita’ delle operazioni del 747-8”. Per oltre un anno e mezzo, le compagnie aeree hanno beneficiato dell’eccezionale affidabilita’ in termini di orario di partenza, dell’utilizzo, della performance e dei vantaggi operativi. L’affidabilita’ dell’orario, un’unita’ di misura industriale della partenza dal gate entro 15 minuti dall’orario previsto, e’ del 98,8% per la flotta dei 747-8.

“Questa consegna non e’ solo un importante traguardo raggiunto dal programma 747-8, ma anche una tappa del nostro futuro”, ha dichiarato Eric Lindblad, vice president e general manager del programma 747. E ha aggiunto: “Costruiremo e consegneremo il 747-8 per decenni a venire”. Il 747-8 ha circa sei milioni di parti prodotte da oltre 550 fornitori in quasi 30 Paesi, compresi Stati Uniti, Cina, Germania, Giappone, Corea del Sud e Regno Unito. Negli Stati Uniti, oltre 450 fornitori in circa 40 stati contribuiscono al programma 747-8. Boeing ha consegnato a Lufthansa il primo 747-8 Intercontinental ad aprile 2012.

L’aereo e’ entrato in servizio il 1. giugno del 2012, con un volo da Francoforte a Washington. Cargolux Airlines ha ricevuto il suo primo 747-8 Freighter a ottobre del 2011. Ad oggi, sono stati consegnati 35 Freighters e 15 Intercontinental, tra i quali otto nella versione Boeing Business Jet. (AGI) .

Fonte:www.agi.it



Preoccupazione degli Usa. Il segretario di Stato Kerry: «Forniture di armi al regime di Assad un pericolo per Israele»

Rimane alta la tensione sulla Siria. Dopo le polemiche per l’annuncio di Assad di aver ricevuto da Mosca i primi missili terra-aria anti-aerei a lungo raggio (gli s-300), si torna a parlare dell’accordo sugli armamenti tra Mosca e Damasco.

 

MIG 29 – In particolare Serghiei Korotkov, direttore generale della compagnia russa Mig, ha annunciato che consegnerà oltre 10 aerei da combattimento Mig-29 MM2, nel rispetto di precedenti contratti. «Attualmente c’è una delegazione siriana a Mosca che sta negoziando i dettagli dell’accordo», ha affermato.

MISSILI – Riguardo alla fornitura dei missili anti aerei, Mosca difficilmente li consegnerà  alla Siria prima dell’autunno. A dirlo è una fonte dell’industria bellica che ha parlato con l’agenzia di stampa russa Interfax, aggiungendo che la tempistica per la consegna, che allarma i governi occidentali, dipenderà  dallo sviluppo della situazione in Siria. «La decisione della Russia di fornire missili al regime siriano di Assad – ha precistao il segretario di Stato Usa John Kerry – ha un impatto profondamente negativo sulla regione e mette Israele in pericolo».

LA CONFERENZA – Intanto la strada verso la nuova conferenza di Ginevra appare sempre più irta di ostacoli. Se una fonte del ministero degli Esteri russo ha annunciato una prima riunione di rappresentanti di Mosca, degli Usa e dell’Onu il 5 giugno nella città svizzera, a Istanbul le varie anime della Coalizione delle opposizioni, dopo giorni di estenuanti discussioni, hanno trovato un primo punto di accordo ponendo due condizioni per partecipare ai negoziati che difficilmente potranno essere realizzate: che l’iniziativa di pace garantisca la partenza di Assad e, ancor prima, che le milizie di Hezbollah si ritirino dalla Siria, insieme con quelle iraniane di cui ‘opposizione denuncia la presenza. Assad ha risposto che non se ne andrà. Anzi, potrà ripresentarsi candidato anche alle presidenziali del 2014.

SCONTRI – Intanto in Siria le truppe governative avrebbero attaccato un convoglio che vicino a Qusair tentava di portare in salvo feriti, uccidendo sette persone e ferendone decine. La notizia è stata diffusa dagli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani. Hadi Abdullah, attivista con base nella città vicina al confine con il Libano, ha dichiarato via Skype ad Associated Press che a Qusair almeno 800 persone sono ferite e alcune necessitano di «operazioni urgenti». Le truppe governative di Damasco, appoggiate da militanti del gruppo libanese Hezbollah, stanno tentando di prendere il controllo della città, in una offensiva iniziata circa due settimane fa. Decine di militari, combattenti di Hezbollah e ribelli sono rimasti uccisi negli scontri.

Fonte:www.corriere.it



(AGI) – Sassari, 29 mag. – Dal 23 maggio all’8 settembre Alghero torna a essere collegata con Venezia da un volo diretto della compagnia aerea Volotea. Lo hanno annunciato stamane il presidente e il direttore della Sogeaal, Carlo Luzzatti e Mario Peralda, in una conferenza stampa nella sala convegni dello scalo algherese, assieme alla direttrice commerciale per l’Italia della low cost spagnola Valeria Rebasti.

Fonte:www.agi.it



Un’indagine Asl su 400 persone

Un controllo alla pressione per testare lo stress da aerei. O meglio lo stress da decibel alle stelle prodotti dai velivoli che passano sopra le case di chi vive nei paraggi di Orio. Uno studio dell’Asl avvierà accertamenti su circa 400 persone.

Sotto la lente l’impatto delle emissioni sonore delle flotte aeree sull’ipertensione arteriosa. Secondo diversi studi medici una prolungata esposizione ai rumori dei voli ha effetti dannosi sulla salute: aumento della pressione, insofferenza al rumore e disturbo del sonno.

Sono sette i Comuni bergamaschi coinvolti in questa indagine sull’inquinamento acustico: Bergamo (Colognola e Campagnola), Azzano San Paolo, Bagnatica, Seriate, Orio al Serio, Grassobbio e Brusaporto, per un totale di quasi 170.000 residenti.

L’indagine è solo un tassello dello «Studio epidemiologico sullo stato di salute dei residenti in vicinanza dell’aeroporto» commissionato dalla Sacbo, la società di gestione di Orio, all’Asl che ci sta lavorando in accordo con l’Università di Milano (Dipartimento di scienze cliniche e di comunità).

A giorni arriverà una lettera di presentazione dell’indagine a un migliaio di residenti che rientrano in una delle tre fasce isofoniche, ovvero in una delle tre zone che sono individuate in base alla valutazione della rumorosità ambientale.

Fonte:www.ecodibergamo.it



L’astronauta ha raggiunto la stazione orbitante. Ecco il nostro racconto del lancio dal Kazakistan.

E adesso vola davvero. Il sorriso raggiante di Luca Parmitano in completa assenza di gravità appena entrato nella Stazione Spaziale Internazionale è l’immagine della scoperta spaziale dell’era moderna che vede l’Italia recitare il ruolo di protagonista. L’astronauta italiano dalla Iss ha rivolto il primo pensiero alla mamma per poi salutare la moglie Kathryn, statunitense conosciuta da studente, e le sue due bambine, Sara e Maia di 6 e 3 anni.

Il viaggio dalla terra, partito dal mitico cosmodromo di Bajkonur in Kazakistan, fino allo spazio, per Parmitano e i suoi compagni di viaggio, il russo Fyodor Yurchikhin e l’americana Karen Nyberg è durato sei ore a 28.000 chilometri orari.

Sentito, quasi commovente, l’abbraccio dei tre nuovi giunti con l’equipaggio che era già presente in orbita, i cosmonauti russi Pavel Vinogradov ed Aleksandr Misurkin e l’americano Christopher Cassidy. Sarà proprio assieme all’astronauta statunitense che il 37enne pilota dell’Aeronautica Militare originario di Paternò in Sicilia effettuerà le due passeggiate spaziali. Cassidy, ‘veterano’ delle attività extraveicolari, qualche settimana fa era uscito dalla stazione per riparare una fuoriuscita di ammoniaca.

La vigilia della missione 37 denominata ‘Volare’, per ricordare Domenico Modugno e che durerà 166 giorni, è stata un susseguirsi di emozioni sia per l’equipaggio che per colori hanno seguito il lancio dalla torrida steppa kazaka. Bajkonur è una città chiusa, viene ‘aperta’ solo in occasione dei lanci, la base lo è ancor di più. All’interno dell’immensa base sono custoditi molti segreti. Non servono passaporti, non servono pass o rubli, non serve essere della Nasa, serve solo essere nella lista speciale firmata dal presidente della Roscosmos, l’agenzia spaziale russa. Assolutamente off-limits entrare nelle zone di assemblaggio delle navicelle spaziali Soyuz o altri razzi. Per seguire il lancio delle 2,31 della notte, l’ingresso alla base non era permesso prima delle 22 quando ormai era notte e le installazioni militari non potevano essere viste.

Il viaggio nel cosmodromo, mentre Parmitano e compagni erano ormai dentro la capsula per le ultime verifiche, inizia dal fantastico museo spaziale. Emozionante vedere tutta l’evoluzione delle attrezzature e scafandri, le fotografie dell’epoca ma soprattutto quel pannello con ben visibile in alto la firma di Luca apposta solo pochi giorni fa. Il viaggio nella storia si sposta poi nelle due casette che nell’aprile del 1961 ospitarono Yuri Gagarin (primo uomo ad andare nello spazio) e Sergey Korolev, il famoso ingegnere sovietico. Il tempo passa, l’adrenalina sale ma della rampa di lancio dove Parmitano, Yurchikhin e Nyberg sono ormai con il volto all’insù, rivolto allo spazio, nessuna traccia. Improvvisamente ci fanno salire sul pulmino. E’ ormai mezzanotte passata, bisogna fare in fretta.

Qualche chilometro scortati da polizia e militari ed ecco che ci scaricano su un piazzale. In lontananza alcune antenne ed ecco ben visibile il castello che avvolge la Soyuz. La navicella fuma, Parmitano e colleghi sono ormai in contatto radio con il centro spaziale della Nasa a Houston.

I duecento presenti (di italiani solo i genitori, la famiglia, due amici di Luca e l’addetto militare dell’ambasciata italiana ad Astana) sistemano le telecamere, i treppiedi per trovare l’angolazione migliore e non far ballare la macchina fotografica. I minuti trascorrono e in rampa tutto tace. La notte s’infiamma quanto s’accendono i motori. Prima uno, poi l’altro, poi tutti, poi un’immensa nuvola di fumo bianco. Il tuono, il rosso del fuoco che illumina l’ambiente. Il lift off è preciso al secondo. La Soyuz TMA-09M si alza da terra, dopo circa venti secondi è già lontana. Luca Parmitano è partito per lo spazio e noi con lui.

Fonte:http://altoadige.gelocal.it



SES rende possibile il pilotaggio remoto di aerei nello spazio aereo non segregato tramite capacità e servizi di comunicazione satellitare.

SES Techcom, una filiale di SES S.A. (NYSE Paris:SESG) (LuxX:SESG), ha annunciato oggi di aver implementato con successo collegamenti di comunicazione con un sistema di pilotaggio remoto di aerei (Remotely Piloted Aircraft System – RPAS) utilizzando capacità in banda Ku di SES per garantire comandi e controlli affidabili, controllo del traffico aereo e trasferimento dei dati delle missioni.

L’iniziativa DeSIRE (dimostrazione di satelliti che permettono l’introduzione di RPAS in Europa) è un progetto ESA-EDA (Agenzia spaziale europea-Agenzia europea per la difesa) a cui partecipa anche SES insieme a partner quali ThalesAleniaSpace e AT-one (un gruppo di interesse economico europeo composto dal Laboratorio aerospaziale olandese NLR e dal Centro aerospaziale tedesco DLR).

Il testo originale del presente annuncio, redatto nella lingua di partenza, è la versione ufficiale che fa fede. Le traduzioni sono offerte unicamente per comodità del lettore e devono rinviare al testo in lingua originale, che è l’unico giuridicamente valido.

Fonte:www.ansa.it



L’aeroporto degli Iblei di Comiso è stato inaugurato questa mattina. Il “Magliocco” dicenta così il quarto scalo aereo di Sicilia, dopo Palermo, Catania e Trapani. Sono stati il sindaco di Comiso, Giuseppe Alfano, il vescovo di Ragusa, Paolo Urso, ed il presidente di So.A.Co (Società Aeroporto Comiso che gestirà lo scalo), Rosario Dibennardo, a tagliare in nastro inaugurale.
Al momento non è previsto alcun volo. Quindici sono le persone che costituiscono il personale, trasferiti dall’aeroporto di Catania “Bellini” in attesa che la So.A.Co completi l’intera squadra di lavoro. In questa prima fase lo scalo aeroportuale, secondo la convenzione stipulata con l’Enav (Ente Nazionale di Assistenza al Volo), sarà operativo per dieci ore giornaliere, ovvero dalle 9 alle 19, per poi prolungare l’orario fino alle 23.
La So.A.Co è già da tempo impegnata nel concludere alcuni contratti con importanti compagnie aeree, tra le quali Rynair, Airone, Tunisair, Arimalta, per tratte sia nazionali, Milano e Roma Ciampino, che internazionali, Malta e Tunisia. >L’obiettivo prefissato dalla società di gestione è di rendere l’aeroporto del tutto operativo dal mese di settembre. Tuttavia il 7 giugno è già previsto l’arrivo di un piccolo volto charter, proveniente da Londra, con a bordo circa 12 persone.

L’inaugurazione di oggi è dunque un importante primo passo per quello che si spera possa diventare un importante volano per lo sviluppo economico e commerciale non solo dell’area ragusana ma dell’intera regione Sicilia.

Soddisfazione e felicità che trovano conferma nelle parole del deputato regionale del Pd, nonché ex sindaco di Comiso, Pippo Di Giacomo: «è una giornata importante per la Sicilia. La società di gestione è al lavoro per chiudere i contratti con le compagnie aeree, il primo volo potrebbe arrivare già nelle prossime settimane. Il nuovo aeroporto – continua Di Giacomo – si inaugura dopo un impegno portato avanti per quindici anni e sarà un volano per l’economia siciliana, in particolare per il turismo. Non nascondo la mia soddisfazione: in questi anni, prima da sindaco di Comiso e poi da parlamentare regionale, mi sono battuto per raggiungere questo risultato».

Si dimostra altrettanto soddisfatto il deputato regionale del Pdl, Giorgio Assenza, che afferma: «quel che la Sicilia orientale aspettava da decenni finalmente diventerà realtà: l’inaugurazione dell’aeroscalo di Comiso sarà una pietra angolare per lo sviluppo economico di gran parte della nostra Isola. Un momento – aggiunge Assenza – di vera e propria commozione che, come ibleo e come politico da sempre impegnato per l’apertura e il funzionamento di questo importante snodo aereo, non posso che provare. Adesso – conclude il deputato Pdl – scommettere su un futuro più roseo del turismo come del commercio, quantomeno nel comparto dell’agricoltura e in quello della pesca, non è più un azzardo».

Sono, dunque, davvero tante le aspettative e le speranze rivolte verso un aeroporto che in questi anni è stato protagonista di mille traversie. La storia della scalo aeroportuale comisano è difatti lunga e controversa. Situato a pochi chilometri dal centro abitato le sue origini risalgono all’epoca dell’Impero Fascista, quando le mire e i desideri espansionistici del governo Mussolini individuarono nella zona di Contrada Cannamellito, allora appartenente al comune di Vittoria (Rg) oggi per l’appunto a quello di Comiso, un punto strategico per costruire un avamposto militare mediante il quale controllare lo spazio di Malta, importante centro militare britannico. L’aeroporto di Comiso veniva così inaugurato per la prima volta nel 1939 ed intitolato al generale siciliano dell’aviazione Vincenzo Magliocco, deceduto in Africa Orientale qualche anno prima.

Durante la seconda guerra mondiale il “Magliocco” divenne inevitabilmente un scalo militare di grande rilevanza tanto da diventare per gli aerei alleati sensibile obiettivo da colpire e distruggere. Così a partire dal 26 maggio del 1943 furono diversi gli attacchi aerei che l’aeroporto subì per poi giungere al 17 giugno dello stesso anno quando venne completamente raso al suolo.

È negli anni Ottanta che l’aeroporto di Comiso tornò al centro di ogni interesse politico e militare internazionale. Nell’agosto del 1981, infatti, l’allora governo Spadolini designò l’aeroporto come base militare Nato. La struttura aeroportuale si ritrovò così ad “ospitare” 112 missili Cruise a testata nucleare, diventando durante la guerra fredda la più grande base del sud Europa. Da allora, fino agli accordi di pace tra USA e URSS del 1987, Comiso si ritrovò ad essere sotto i grandi riflettori dei media mondiali diventando meta di movimenti pacifisti provenienti da tutto il mondo. È con il crollo del blocco sovietico che la base militare perse ogni valore ed importanza strategica e fu così lentamente smobilitata.

Nel 1999, durante la guerra in Kosovo, la storia dell’aeroporto “Magliocco” si arricchisce di un nuovo capitolo. Il comune di Comiso, nella figura del sindaco Di Giacomo, si dimostrò generosamente disponibile ad ospitare, all’interno delle strutture aeroportuali, seimila profughi kosavari, operazione facente parte della Missione Arcobaleno. In cambio ottenne dall’allora presidente del Consiglio dei Ministri, Massimo D’Alema, la promessa di destinare lo stesso aeroporto ad uso civile. Il progetto venne così approvato e finanziato dall’Unione europea per giungere, dopo parecchi anni e numerose sollecitazioni, all’odierno evento inaugurale.

Fonte:www.radiortm.it



Aveva 84 e da tempo era malata. Con il marito, il premio Nobel Dario Fo, fu sempre in prima fila nelle battaglie civili. Con la Comune prese parte a spettacoli che scatenarono aspre polemiche, come “Morte accidentale di un anarchico”. Nel 1973 fu rapita e violentata da una banda di estrema destra. Trasformò la violenza subita in un lavoro teatrale crudo e rivelatorio, “Lo stupro”. Nel 2006 fu anche senatrice

MILANO – L’attrice Franca Rame, moglie del premio Nobel Dario Fo e madre dell’attore Jacopo, è morta a Milano. Aveva 84 anni ed era malata da tempo. Il 19 aprile dell’anno scorso era stata colpita da un ictus e ricoverata d’urgenza al Policlinico di Milano.

Franca Rame fu più di una semplice, per quanto formidabile attrice. Fu soprattutto una donna coraggiosa, capace di affrontare le dure battaglie della vita con determinazione, fierezza e grandissima dignità. Una femminista nell’accezione più genuina del termine, al di là della militanza degli anni ’70.

Al fianco di Dario Fo, che aveva sposato nel giugno del 1954 nella cattedrale di Sant’Ambrogio, abbracciò entusiasta l’utopia del Sessantotto, sbattendo la porta del circuito ETI e fondando il collettivo Nuova Scena. Ben presto però le divergenze ideologiche condussero lei e Fo a una scelta ancora più radicale. Insieme fondarono La Comune, e di quel fermento artistico e sociale beneficiò l’intera scena teatrale italiana. Gli spettacoli di satira e controinformazione politica prodotti dalla Comune si susseguirono tra aspre polemiche, sempre però acclamati dal pubblico progressista e dalla critica più aperta dell’epoca. Fecero grande rumore, soprattutto, piéce come “Morte accidentale di un anarchico” e “Non si paga! Non si paga” .

Sempre al fianco di Dario Fo, Franca sostenne pure l’organizzazione Soccorso Rosso Militante, sposando l’impegno sociale e politico in maniera netta. Sempre in prima fila nelle battaglie civili, nel 1971 sottoscrisse la lettera aperta pubblicata sul settimanale “L’Espresso” sul caso Pinelli, l’anarchico morto a Milano dopo essere volato dagli uffici della Questura. Ne pagò pesantemente le conseguenze: nel marzo del 1973, infatti, l’attrice venne sequestrata da esponenti dell’estrema destra e costretta a subire violenza fisica e sessuale. Ebbe la forza e il coraggio di raccontare tutto in uno spettacolo, “Lo stupro”, del 1981, che ha fatto epoca.

Nelle elezioni politiche del 2006 Franca Rame fu eletta senatrice per l’italia dei Valori in Piemonte e sempre quell’anno Antonio Di Pietro la propose come Presidente della Repubblica. Due anni più tardi, l’attrice che alla politica era solo prestata, abbandonò fragorosamente il Senato, un ambiente che non riusciva a sentire in sintonia con la sua onestà intellettuale e con la sua esigenza di concretezza.

Negli ultimi anni aveva pubblicato l’autobiografia “Una vita all’improvvisa”, scritta a quattro mani con Fo, e con il marito era tornata a calcare il palcoscenico tra il 2011 e il 2012 riprendendo un loro classico amatissimo, e forse il più popolare, “Mistero buffo”.
 

Fonte:www.repubblica.it


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