2014 Marzo

Tutte le news dall’Aeroclub di Modena

30 Marzo 2014

Miniatur Wunderland, società specializzata nella realizzazione di modellini particolarmente fedeli alla realtà, annuncia di aver realizzato e venduto un modellino di un intero aeroporto, per la cifra di 5 milioni di dollari.per montare tutte le componenti e realizzare i 40 diversi velivoli che decollano e atterrano, con un complesso sistema che consente di far muovere in autonomia auto, aerei e camion di servizio.

 

Oltre 6 anni di lavoro
Non solo hangar, torre di controllo e piste di atterraggio: il modellino ricalca l’aeroporto di Amburgo, uno dei più grandi al mondo per estensione, e nel modellino troviamo anche l’intenso traffico veicolare, i taxi e migliaia di passeggeri in transito.

Tra le particolarità, il sistema meccanico che muove gli aerei e li fa decollare, cosi come muove i sistemi di carico e scarico bagagli e passeggeri.

Vi consiglio di guardare il video per ammirare il progetto nel suo complesso.

 

GUARDA VIDEO
http://www.youtube.com/watch?v=9l4l0Jq6LUY&feature=player_embedded 

Scritto da , il 30/03/14

Fonte:www.pianetacellulare.it


29 Marzo 2014

I ladri entrati nell’hangar fanno razzia di ultraleggeri

Sono penetrati nell’hangar e hanno fatto razzia dei motori degli aerei ultraleggeri custoditi in via Prato delle Donne, ad Aguscello.

Il furto si è consumato nella notte tra mercoledì e giovedì. Ignoti hanno forzato la sbarra di protezione del cancello d’ingresso e asportato uno dopo l’altro cinque motori di proprietà di amatori per poi caricarli su un mezzo pesante e fuggire indisturbati senza lasciare traccia.

A scoprire il colpo (del valore di circa 50mila euro) sono stati gli stessi amatori che frequentano l’hangar la mattina dopo. Sul furto indagano i carabinieri.

Fonte:www.estense.com


29 Marzo 2014

Il titolare della Difesa, parlando alla cerimonia per il 91/o anniversario della fondazione dell’Aeronautica Militare, ha rassicurato i militari, dopo l’annuncio dei giorni scorsi di voler “razionalizzare le spese delle forze armate”. “State sereni, nessun passo indietro”

Tagli agli sprechi, ma avanti con il programma di acquisto degli F35. Il ministro della Difesa Roberta Pinotti, dopo le inquietudini dei vertici delle forze armate di fronte alla sforbiciata annunciata dal ministro, ha lanciato un messaggio rassicurante: “Io dico ai militari di stare sereni perché, lo ha detto ieri il premier Renzi, quando parliamo di forze armate e della necessità che l’Italia continui a svolgere il suo ruolo per la sicurezza del mondo, significa che non possiamo fare passi indietro”. Nessun passo indietro nemmeno sui caccia F35, tema affrontato mercoledì dal presidente americano Barack Obama nella sua visita a Roma. Pinotti ha precisato: “No ad un sistema d’arma o ad un aereo che diventa il cattivo”. 

“Quando parliamo di efficientamento – ha detto Pinotti, parlando alla cerimonia per il 91/o anniversario della fondazione dell’Aeronautica militare – non significa togliere quello che è essenziale ma evitare che ci siano sprechi. Bisogna rendere la spesa pubblica più efficiente e le forze armate hanno già intrapreso questo percorso, ma non si può venire meno agli obiettivi strategici che abbiamo”. Il titolare della Difesa ha inoltre annunciato la volontà di srivere “un Libro Bianco della difesa: abbiamo bisogno di capire le minacce, i rischi e le risposte da dare”.

Le affermazioni di Pinotti arrivano a poca distanza dall’attacco del portavoce del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo: “Obama viene in Italia e va dal Papa per farsi due foto, viene qui perché si è preoccupato della nostra riduzione delle spese militari degli F35. E Napolitano subito va in televisione a dire bisogna spendere di meno. Obama viene a vendersi il suo gas di scisto che ha scoperto che ne ha per 100 anni, e il più grande giacimento oggi al mondo, uno dei più grandi, ce l’ha Israele”.

Fonte:www.ilfattoquotidiano.it


27 Marzo 2014

Israele sceglie la tecnologia italiana per qualificare e rafforzare le competenze del suo esercito. Con la consegna ufficiale del primo di una commessa complessiva di trenta aerei addestratori M-346, Alenia Aermacchi dà concretezza a un accordo che, nel giudizio dei vertici societari, può essere il primo passo di un rapporto di collaborazione più ampio con lo stato israeliano. «Si tratta di una commessa complessa che ha coinvolto nelle forniture anche Honeywell, il governo israeliano e la joint venture Tor – spiega il ceo di Alenia Aermacchi, Giuseppe Giordo –. Per la parte che ci compete, questo ordine vale 450 milioni di euro».

Il primo addestratore dei trenta in corso di produzione per le forze aeree israeliane – che in questa occasione hanno abbandonato per la prima volta la storica partnership con gli Stati Uniti – è stato presentato nei giorni scorsi in una cerimonia all’interno dello stabilimento di Venegono Superiore, in provincia di Varese, alla presenza degli operai, dei vertici societari e delle forze armate italiane ed israeliane. Ad oggi Alenia ha venduto 56 esemplari di M-346 (il modello ha un’apertura alare di circa 10 metri e un peso tra i 7mila e i 10mila kg), entrato in produzione a fine 2009: a regime le linee di Venegono sono in grado di produrne 4 esemplari al mese.

Oltre ai 30 per Israele – che sostituiranno con l’M-346 i TA-4 Skyhawk di produzione Usa, attualmente in servizio – l’azienda del gruppo Finmeccanica ha rifornito con il nuovo addestratore le forze aeree di Italia e Singapore. Recentemente l’azienda ha siglato un contratto da 280 milioni con la Polonia, che ha acquistato otto velivoli. «Il middle east sta diventando sempre più strategico, ma per il futuro – spiega il ceo Giuseppe Giordo – vedo grandi opportunità soprattutto nel nuovo programma americano, il cui lancio è atteso nel 2017-18. È un piano enorme, da 350 aeroplani».

L’azienda ha chiuso l’ultimo esercizio con un ebitda in forte crescita e anche il portafoglio ordini, grazie a queste ultime commesse è saldo. «Singapore, Israele e Polonia: si tratta di tre clienti internazionali in tre mercati importanti – ricorda Giordo -. L’anno scorso abbiamo migliorato la marginalità e anche prodotto di più: i ricavi sono saliti del 15%, a quota 3,3 miliardi.

A Venegono, in particolare, abbiamo rafforzato la nostra eccellenza nei sistemi di addestramento». Smorzando le recenti polemiche sindacali per l’impiego di lavoratori temporanei o ex dipendenti, Giordo ricorda che «alcuni picchi produttivi richiedono personale somministrato o esperto. Ho già dato chiarimenti ai sindacati sulle prospettive a lungo termine dello stabilimento – spiega –: quest’anno puntiamo ad assumere cinquanta persone in più, che vanno ad aggiungersi alle 125 entrate in fabbrica a partire dal 2012».

di Matteo Meneghello –

Fonte:www.ilsole24ore.com


27 Marzo 2014

Miscela Strategica – Il combattimento aereo manovrato, che risale agli albori dell’aeronautica militare, è ancora possibile nel moderno campo di battaglia? Scopriamolo insieme.

Duello aereo di altri tempi: Nieuport vs. Fokker Duello aereo di altri tempi: Nieuport vs. Fokker 

LE ORIGINI – L’utilizzo dell’aereo in battaglia risale alla Prima Guerra Mondiale (1914-1918), quando i biplani a elica svolsero inizialmente missioni da ricognizione. 

I piloti ben presto si resero conto che potevano infastidire gli avversari sparando con la propria pistola in dotazione e da quest’intuizione la Francia riuscì nel 1915, subito seguita dagli altri belligeranti, a montate sui velivoli mitragliatrici sincronizzate con i giri d’elica. Nacque così il dogfight (combattimento tra cani), lo scontro aereo ravvicinato, che consiste nel compiere manovre acrobatiche con l’obiettivo di posizionarsi alle spalle dell’avversario per utilizzare efficacemente le armi di bordo a corto raggio. Il termine inglese deriva dal fatto che nelle battaglie aeree i velivoli spesso giravano l’uno intorno all’altro con un movimento che richiamava quello di cani che si azzuffano rincorrendosi in cerchio. 

Inizialmente i piloti non fecero ricorso a tattiche particolari, ma con l’esperienza due assi tedeschi, Oswald Boelcke e Max Immelmann, svilupparono tecniche e manovre ancora valide oggi. Con i “Dicta Boelcke”, infatti, sono state codificate le prime regole del dogfight, tra le quali spiccano le seguenti: garantirsi una posizione migliore prima di attaccare (il sole alle spalle), attaccare sempre l’avversario in coda, formare gruppi di quattro o sei velivoli, attaccare lo stesso nemico con due aerei.

Immelmann, invece, ha dato il nome a una virata acrobatica utile a cambiare rapidamente direzione, spiazzando l’avversario. Queste tattiche, unite all’opportunismo in battaglia, hanno consentito a un allievo di Boelcke, Manfred von Richthofen, noto come il “Barone rosso”, di conseguire ben 80 vittorie. 

3 giugno 1967: un F-105D dell'USAF abbatte un Mig-17 nordvietnamita 3 giugno 1967: un F-105D dell’USAF abbatte un Mig-17 nordvietnamita 

DALLA SECONDA GUERRA MONDIALE… – Le innovazioni tecnologiche come il passaggio dalla doppia ala a quella singola, l’incremento delle prestazioni e la varietà del carico bellico, hanno separato chiaramente i velivoli in base alle missioni da svolgere, distinguendo i caccia dai bombardieri.  

Ancora una volta i tedeschi hanno innovato le strategie, facendo utilizzare alla Legione Condor, impegnata nella guerra civile spagnola (1936-1939), la tattica degli “sciami” (schwarm), ideata dal pilota Günther Lützow

In pratica i caccia tedeschi attaccavano in formazioni da 4 oppure 6 aerei – gli “sciami” – suddivise in coppie (rotten) in cui era chiaro il ruolo del leader e del gregario in copertura. Questa tattica della Luftwaffe ha fortemente influenzato le altre aviazioni militari durante il secondo conflitto mondiale. 

Verso la fine della guerra (1944), i tedeschi schierarono per primi un caccia a reazione, il Me-262, precursore dei progetti degli aerei postbellici che avrebbe potuto ribaltare le sorti delle battaglie aeree. Ciò non accadde per una serie di motivi: sia perché questo velivolo rivoluzionario entrò in servizio troppo tardi, quando gli Alleati imposero la superiorità aerea alla Germania, ma anche per la mancata familiarizzazione dei piloti. Questi ultimi, infatti, invece di approfittare delle prestazioni velocistiche dell’aereo, ricorrevano alle vecchie tattiche da caccia legate agli affidabili Messerschmitt Bf-109, che però godevano di una manovrabilità maggiore. Bisogna tener presente che i piloti della Luftwaffe si trovarono in difficoltà a controllare il velivolo quando si avvicinava al muro del suono, visto che i comandi tendevano a irrigidirsi, e non erano preparati ad affrontare le consistenti accelerazioni di gravità – la “forza g” – che spesso li portavano a perdere conoscenza (G-Loc) con esiti disastrosi.

Un F-16C aggressor durante la "Red Flag" del 2006 Un F-16C aggressor durante la “Red Flag” del 2006 

…ALLE GUERRE DI COREA E VIETNAM – Il conflitto coreano (1950-1953) è stato il primo in cui si scontrarono aerei a reazione, come il Mig-15, di costruzione sovietica, e l’F-86 statunitense. Gli americani ottennero una schiacciante vittoria, legata alla superiorità dei piloti, quasi tutti veterani della Seconda Guerra Mondiale, esperienza che mancava ai nordcoreani, malgrado il supporto degli istruttori russi. Un’ulteriore svolta nel dogfight è avvenuta all’inizio degli anni Sessanta, quando le due superpotenze schierarono missili aria-aria a guida infrarossa e radar che sostituirono i cannoni come armi principali. Durante la guerra del Vietnam (1965-1975), gli USA si trovarono in difficoltà durante l’operazione Rolling Thunder (1965-1968), che prevedeva bombardamenti intensivi sulle infrastrutture civili e militari del Vietnam del Nord. L’operazione fu un grave insuccesso, sia per la mancanza di poli industriali e infrastrutture da colpire, che per la dura resistenza della contraerea e dei caccia avversari.

Il numero di abbattimenti diminuì drasticamente rispetto alla guerra di Corea, quindi la Marina Usa decise di istituire nel 1969 la United States Navy Fighter Weapons School, nota come Top Gun. La scuola, dal 1996 inglobata nel Naval Strike and Air Warfare Center, insegna tattiche avanzate di dogfight e gli istruttori, inquadrati in “agressors”, simulano il comportamento di piloti avversari con aerei agili dipinti con gli schemi mimetici dei potenziali nemici. Anche l’USAF ha reparti “aggressor” che utilizza durante l’esercitazione “Red Flag”, prevista dal 1975 una volta l’anno presso la base aerea di Nellis (Nevada), e alla quale da anni partecipano gli alleati. Scuole simili sono presenti in altri Paesi e in Russia, dove attualmente l’addestramento si svolge nella base aerea di Lipetsk a circa 500 chilometri da Mosca. 

 MiG-29 Fulcrum in addestramento MiG-29 Fulcrum in addestramento

 LA‘SUPERMANOVRABILITÀ’ RUSSA – Dal conflitto vietnamita alla fine della Guerra fredda, a parte alcuni incidenti e le guerre arabo-israeliane, i combattimenti aerei sono stati limitati. Le novità tecnologiche e gli adeguamenti strategico-tattici hanno ridotto ulteriormente l’importanza del dogfight, basti pensare all’operazione Desert Storm in Iraq (1991). Le forze della coalizione non faticarono a imporre la propria superiorità aerea con attacchi missilistici sui centri di comando e controllo, unite a missioni di controaviazione e di soppressione delle difese antiaeree (wild weasel). Gli scontri aerei furono pochi anche perché buona parte dell’aviazione irachena riparò in Iran. Malgrado quest’evidente tendenza, la Russia punta sulla “supermanovrabilità” dei propri caccia di quarta generazione, con nuove versioni dei modelli della famiglia del Mig-29 Fulcrum e del Sukhoi Su-27 Flanker. Proprio ai russi si deve la sperimentazione di alcune manovre acrobatiche impressionanti, come la “Cobra” e la “Kulbit”, quest’ultima possibile solo per i velivoli dotati di spinta vettoriale (cioè gli ugelli dei motori direzionabili). Gli USA invece hanno puntato sulla stealthness, con l’F-22 Raptor e l’F-35 Lightning II in sviluppo, su droni e su missili “lancia e dimentica” (stand-off).

CONCLUSIONI L’importanza del dogfight è stata ridimensionata nel corso degli anni e la possibilità di uno scontro del genere, tra forze tecnologicamente sbilanciate, è minima. La comparsa dei droni, la guerra elettronica, lo sviluppo di missili terra-aria avanzati, armi stand-off sempre più efficaci e la tecnologia stealth sono tutti elementi che in un campo di battaglia contemporaneo fanno la differenza e possono in parte agevolare o impedire non solo il dogfight, ma addirittura il decollo dei velivoli avversari.

Francesco Tucci

Fonte:www.ilcaffegeopolitico.org 


27 Marzo 2014

Il meccanismo di funzionamento di alcuni satelliti spiega perché a volte uno stesso aereo è visto più volte in posizioni leggermente diverse.

Nella ricerca all’aereo scomparso della Malaysia Airlines – e ormai dato per precipitato nell’Oceano Indiano – i satelliti hanno avuto un ruolo fondamentale. È infatti in base ai dati satellitari che sono stati avvistati i probabili resti del velivolo, e sempre grazie ai satelliti britannici si è riusciti a risalire alle ultime posizioni dell’aereo. Ma la ricerca del Boeing scomparso è stata portata avanti anche da volontari di tutto il mondo, che hanno cercato di risalire alla localizzazione dell’aereo spulciando le immagini catturate dai satelliti, come quelli della BlackBridge, rivelando però in molti casi nient’altro che degli aerei fantasma, colorati ora di verde, rosso e blu, come mostrato in queste immagini.

Queste foto però altro non mostrano che il prodotto, un artefatto, derivante dal meccanismo con cui funzionano i satelliti che hanno catturato le immagini. Quelli di BlackBridge, come molti satelliti che osservano la Terra, contano su un sistema cosiddetto di push-broom scanner per acquisire i loro dati. Questo sistema, spiega Wired.com, è costituito di tre lunghe file di sensori, disposte perpendicolarmente alla direzione di movimento del satellite, e acquisiscono immagini al pari di uno scanner tradizionale.

Nei satelliti della BlackBridge i sensori registrano le bande spettrali del verde, del rosso, dell’infrarosso e del blu, con ogni fila di sensori che cattura un colore alla volta. In questo modo gli oggetti che si muovono molto velocemente danno vita a immagini fantasma, in diversi colori, con un aereo, per esempio, mappato in posizioni leggermente diverse quando ogni fila di sensori gli passa sopra. I vari sensori poi sono accoppiati a due diverse CCD: il rosso e l’infrarosso ad una e il verde e il blu a un’altra, il che spiega anche perché le immagini in rosso sembrano più distanti da quelle in blu e verde.

Detto questo le ricerche continuano e il servizio di mapping di MapBox insieme a BlackBridge stanno ancora aiutando le indagini. Qui l’ultima immagine su cui effettuare le ricerche dei possibili resti dell’aereo della Malaysia Airlines, nell’Oceano Indiano meridionale.

foto: Digital Globe

Fonte:www.wired.it


23 Marzo 2014

L’Aviation Safety Network ha censito gli aeroplani scomparsi nel nulla dal 1948 ad oggi. Sono decine. Il volo 370 della Malaysia Airlines è il più grande. Aereo Malesia: ultime notizie

Credits: La cartina dell’Aviation Safety Network

di Michele Zurleni

Nella storia dell’aviazione moderna ci sono 88 misteri. Ottantotto aerei passeggeri, cargo o biplani scomparsi letteralmente nel nulla. Nessuna loro traccia è stata più trovata, nonostante le ricerche durate giorni, mesi e in alcuni casi addirittura anni. Per lo più sono caduti in un punto impreciso del mare. Alcuni sulla terra. L’Aviation Safety Network ha disegnato questa cartina per mostrare in quale zona sono scomparsi questi aerei 88 fantasma.

Il loro numero può essere destinato a diminuire con il tempo. Qualche rottame prima o poi potrebbe essere trovato. E’già accaduto in passato. Per esempio, nel 2000, sono stati localizzati i resti dell’aereo scomparso nel 1947 che da Montevideo trasportava cinque membri dell’equipaggio e sei passeggeri verso Santiago del Cile. Era rimasto sepolto dalla neve di una valanga che l’impatto contro il Monte Tupangato aveva provocato. Ci sono voluti 53 anni, ma alla fine il mistero è stato risolto.

Il volo con il numero maggiore di passeggeri a bordo scomparso nel nulla è stato quello della Flying Tiger Line. Si trovava sull’Oceano Indiano ed era il 16 marzo del 1962. A bordo c’erano 107 passeggeri e l’equipaggio. Era partito dalla base militare americana di Guam. Nonostante le ricerche, non si è mai trovato nulla. Un testimone ha affermato di aver visto una luce improvvisa nel cielo.

Il primo aereo a sparire è stato un volo della British South American Airways, scomparso con i suoi 31 passeggeri mentre volava sull’Oceano Atlantico nel gennaio del 1948. Quell’anno è stato uno dei peggiori per gli aerei fantasma. L’altro è stato il 1966. I decenni più neri sono stati gli anni’60 e gli anni’70 con 19 aerei scomparsi nel nulla.

Una storia collegata a un aereo scomparso è quella di Amelia Earhart, leggendaria figura femminile dell’aviazione civile. Fu dichiarata ufficilmente morta nel 1939, dua anni dopo che si era persa ogni traccia dell’aereo su cui stava tentando il giro del mondo. Il suo monoplano Electra scomparve mentre sorvolava l’Oceano Pacifico e nonostante le ricerche effettuate, non venne mai trovata alcuna traccia.

Aerei sono scomparsi anche nel Triangolo delle Bermuda, dando così origine alle leggende rispetto a quell’area. Nella casistica dell’Aviation Safety Network sono indicati due casi. Il primo, come abbiamo detto, era l’aereo svanito nel 1948. Il secondo scomparve un anno dopo. In tutto, 51 persone disperse e mai più ritrovate. In quella zona, qualche anno prima, nel 1945 erano scomparsi cinque cacciabombardieri americani che stavano facendo un volo di addestramento. Anche di loro non si è mai più trovata alcuna traccia.

Fonte:http://news.panorama.it


23 Marzo 2014

Il velivolo stava bombardando un gruppo di ribelli nel nord est della Siria

La Turchia ha abbattuto un aereo da guerra siriano vicino al confine. Un portavoce dell’esercito di Damasco riferisce che le forze armate di Ankara hanno abbattuto il velivolo in una «aggressione militare ingiustificata e senza precedenti»: l’aereo è stato colpito nello spazio aereo siriano mentre attaccava i ribelli che erano impegnati in una offensiva nella provincia di Latakia. La fonte militare ha sottolineato che l’abbattimento è avvenuto nell’area di Kassab, nel nord della provincia di Latakia, vicino al confine con la Turchia, dove negli ultimi giorni ribelli jihadisti hanno lanciato un’offensiva contro le forze lealiste. Il pilota si è salvato lanciandosi con il paracadute. Il ministero degli Esteri di Damasco ha denunciato in un comunicato quello che ha definito «il coinvolgimento della Turchia in Siria fin dall’inizio degli eventi», cioè del conflitto civile.Le truppe di Damasco stanno tentando di riprendere un punto di confine con la Turchia vicino alla città di Kassab, che i ribelli hanno preso venerdì.La Turchia, che un tempo era un alleato della Siria, è diventato uno dei più grandi critici del regime del presidente siriano Bashar Assad e uno dei più grandi sostenitori della ribellione contro di lui.

GUARDA VIDEO

http://video.corriere.it/turchia-ecco-video-abbattimento-jet-siriano/dd54e9c0-b29f-11e3-a842-5090550d57eb

«Se violi il confine, arriva lo schiaffo» Il premier turco Recep Tayyip Erdogan conferma che l’aviazione militare di Ankara ha abbattuto un aereo da guerra siriano, ma la motivazione fornita è differente: secondo Erdogan, il velivolo aveva violato lo spazio aereo del Paese. «Se violi il nostro confine, il nostro schiaffo sarà duro», ha detto Erdogan. Secondo i media turchi, il jet è caduto in una zona cuscinetto lungo la frontiera, vicino a una zona dove negli ultimi giorni i combattimenti della guerra civile siriana sono aumentati. Non è la prima volta che l’aviazione turca abbatte un aereo siriano vicino al confine. A settembre, un jet da combattimento turco ha colpito un elicottero militare di Damasco che era entrato nello spazio aereo del Paese. La Turchia nel 2012 ha cambiato le sue regole in merito, stabilendo che ogni elemento militare siriano che si avvicini al confine turco venga trattato come obiettivo legittimo.

Fonte:www.corriere.it


18 Marzo 2014

(AGI) – Seattle (Washington), 18 mar. – Un elicottero dell’emittente Komo Tv e’ precipitato nel centro di Seattle, nello Stato Usa nord-occidentale di Washington. Secondo un primo bilancio fornito dai pompieri e ripreso dai media locali, due persone hanno perso la vita nell’incidente e una terza e’ in condizioni gravi. Il velivolo si e’ schiantato nei pressi del Seattle Space Needle, colpendo due auto, e ha preso fuoco. Dalle immagini diffuse, si vede un uomo con parte dei vestiti in fiamme che corre via dall’auto e viene immediatamente soccorso dai presenti. (AGI) .

Fonte:www.agi.it


16 Marzo 2014

16 Marzo – Domenica Show

Il 16 marzo, presso l’Autodromo di Modena, sarà una data importante e imperdibile per tutti gli appassionati di KTM: si terranno, infatti, le selezioni nazionali per il Duke Trophy 200, un trofeo strutturato in cinque gare e durante il quale i piloti verranno inseriti in un programma di formazione curato da DSR by Luca Pedersoli e seguiti da Marco Borciani
La giornata test del 16 marzo, nello specifico, sarà aperta a tutti i ragazzi dai 14 anni in su e assegnerà due borse di studio, del valore rispettivamente di € 3500 e € 2000; i piloti verranno visionati da tutor professionisti della DSR durante due turni di prove di 20 minuti ciascuno e verranno premiati in base al migliore potenziale di crescita.
Alle KTM, si alterneranno in pista le Legend Cars: vere e proprie auto da corsa, rivoluzionarie nello stile e nelle caratteristiche che riproducono famosi modelli anni ’30 e ’40 a marchio Ford e Chevy. A completare il tutto, sarà il turno dei Sidecar, noti inizialmente come motocarrozzette, ma che ad oggi costituiscono dei veri e propri prototipi in fatto di velocità ed aerodinamicità. Sarà possibile iscriversi ai test in KTM attraverso il sito www.duketrophy.it, mentre le Legend Car e i Sidecar si esibiranno tra le 11 e le 16. Nel paddock dell’autodromo, inoltre, si svolgerà dalle 9 alle 18, una “mostra scambio” in cui protagoniste saranno: moto da pista moderne e d’epoca; le novità del 2014; l’usato garantito delle migliori marche; abbigliamento e caschi.

Nel pomeriggio è previsto il collegamento con la trasmissione televisiva “Quelli che il Calcio“, in diretta su Raidue.
Dalle 11.00 alle 16.00
Grande Spettacolo in pista 

I TURNI:

11.00 – 11.20 Super Duke KTM

11.25 – 11.45 Legend Cars

11.50 – 12.10 Sidecar

12.15 – 12.35 Super Duke KTM

12.40 – 13.00 Legend Cars

13.05 – 13.25 Sidecar

13.30 – 13.50 Super Duke KTM

13.55 – 14.15 Legend cars

14.20 – 14.40 Sidecar

14.45 – 15.05 Super Duke KTM

15.10 – 15.30 Legend cars

15.35 – 15.55 Sidecar

Iscrizioni:

Selezioni Nazionali Super Duke KTM  – Per le iscrizioni, clicca qui
Legend Cars – iscrizioni al desk autodromo
Sidecars – iscrizioni al desk autodromo

MOSTRA SCAMBIO
Dalle 09.00 alle 18.00
Accessori – Espositori – Moto d’epoca e moderne – caschi – abbigliamento.
In collaborazione con:
Motoclub Ghirlandina
Ducati Modena – Lusuardi Racing
SVF Moto – Gianluca Villa
Info e prenotazioni:
mc.ghirlandina@libero.it
Tel 3394312592


INGRESSO GRATUITO PER I VISITATORI

 

Fonte:www.autodromodimodena.it


SOCIAL NETWORKS

Seguici sui Social

Aeroclub Modena è presente sui maggiori canali Social. Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci. Sapremo rispondere puntualmente ad ogni vostra necessità.