2015 Febbraio

Tutte le news dall’Aeroclub di Modena

24 Febbraio 2015

Le lezioni del Primo Corso SAPR presso la Scuola di Volo di Modena si terranno nelle seguenti date:

1) Marzo: dal 23 al 27, + sabato 28 e domenica 29;

2) Aprile: dal 20 al 24, + sabato 25 e domenica 26;

3) Maggio: dal 11 al 15, + sabato 16 e domenica 17.


23 Febbraio 2015

23/02/2015 – L’ENAC ha stipulato altri quattro atti di acquisto di abitazioni nei pressi dell’Aeroporto di Pisa finalizzati a realizzare il piano di trasferimento degli abitanti di Borgo Cariola. La delocalizzazione di questo borgo è oggetto di un Accordo di Programma concluso tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero della Difesa, il Ministero dell’Economia e delle Finanza, l’ENAC, la Regione Toscana, gli Enti territoriali interessati e la SAT, società di gestione dell’Aeroporto di Pisa.  Con i contratti firmati oggi dal Direttore Centrale Infrastrutture Aeroporti e Spazio Aereo dell’ENAC, Roberto Vergari, in rappresentanza dell’Ente, è stato praticamente raggiunto il 50% delle acquisizioni previste, nel pieno rispetto del cronoprogramma definito. Nei prossimi  mesi, inoltre, ne verranno stipulati altri 10.  Contestualmente, peraltro, è stato avviato il piano delle demolizioni delle abitazioni acquisite
nei mesi scorsi.


14 Febbraio 2015

Accartocciato come una lattina. Caduto sotto il peso della neve, sferzato dal vento. Così è crollato venerdì l’hangar della scuola di paracadutismo Bfu, al Campovolo. 

di Benedetta Salsi

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ACCARTOCCIATO COME UNA LATTINA.

Caduto sotto il peso della neve, sferzato dal vento. Così è crollato venerdì l’hangar della scuola di paracadutismo Bfu, al Campovolo. L’immagine che ci si trova di fronte è da brivido. Tutto da buttare, danni ingentissimi («qui sfioriamo il milione di euro», dicono i responsabili con gli occhi increduli).

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E, ieri, di fronte a quello scempio, c’erano Paolo Haim (direttore della scuola), il Presidente Edoardo Stoppa (volto noto di Striscia la Notizia, su Canale 5, per la sua rubrica sugli animali) e Franco Di Lorenzo (socio fondatore). Guardavano impotenti il sogno di tutta la loro vita andato in pezzi. La Bfu, una delle eccellenze italiane, in materia di paracadutismo. E ora sarà tutto da rifare. Daccapo. Rimboccarsi le maniche per tornare a volare, sempre che si trovino le risorse. E nuove ali.

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AL MOMENTO del crollo nessuno era presente nell’hangar, per fortuna. Le principali attività si svolgono, intensamente, durante il weekend. E non ci sono stati feriti. Ma i danni alla struttura e, soprattutto, ai tre aerei che erano parcheggiati sotto sono enormi: almeno due velivoli sono rimasti schiacciati da tonnellate di neve mista ad acqua e dalle travi del capannone, battuto dal vento.

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Sepolti e rimasti in pezzi, il Pilatus PC-6/C1-H2 Turbo Porter N9444 (cn 521) l’aereo usato dalla scuola, sul fianco è stampato a caratteri cubitali il nome ‘Bfu’ –, poi un Cessna 206 (di proprietà di Mario Mazzacurati) e usato per i lanci di precisione e uno Storm 280 (il più piccolo e anche quello che ha avuto un po’ meno danni).

 OCCHI LUCIDI, SENZA PAROLE

 

È un via vai impietoso quello che vedeva tutti gli appassionati della disciplina sportiva fare la spola in mezzo alla poltiglia, per vedere quello che era accaduto. In fretta, la notizia è circolata tra tutti gli appassionati. «Ho il cuore in pezzi, non riesco neanche a parlare, mi viene da piangere», commentava tra i denti uno di loro, ieri mattina, davanti al cancello. Perché quel che c’era davanti non lasciava appello: una devastazione totale. Tutto giù. Tutto in pezzi. Misto all’odore acre di kerosene, centinaia di litri che si erano riversati sul pavimento, misti alla neve sciolta.

 

Nel pomeriggio di ieri, tecnici e periti sono arrivati al Campovolo per le valutazioni e per iniziare la conta danni.

Altre associazioni sportive si appoggiano alla Bfu, come la scuola Anpd’I di Como, che custodiva nell’hangar i suoi materiali oppure lo stesso Cessna U206B Super Skywagon I-CJAO  (C\N U2060782), di Mario Mazzacurati, responsabile agonistico della Scuola Nazionale di Paracadutismo di Carpi (già campioni del mondo di lancio di precisione).

 

«Ora saranno le assicurazioni a valutare i danni – hanno detto affranti i responsabili –. Quel che è certo è che faremo di tutto per ripartire. Ce la faremo. Ne siamo sicuri».

 

http://www.ilrestodelcarlino.it/


14 Febbraio 2015

L’emergenza neve non è affatto passata e le conseguenze continuano a farsi sentire. Al Campovolo è crollato l’hangar della scuola di paracadutismo Bfu distruggendo il pilatus porter, l’aereo della scuola, e altri due velivoli. Nessun ferito, per fortuna. Ma danni consistenti. Telefoni muti in alcune zone di montagna, alcuni punti di Baiso sono a secco d’acqua.

 

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Sotto il peso della neve, la tensostruttura della scuola è collassata. Nessun ferito – riporta il sito dei congedati Folgore – ma gravissimi danni alla struttura e agli aerei che sono stati schiacciati dal peso delle strutture e da tonnellate di neve mista ad acqua, caduta nella notte.

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Il Pilatus Porter ,l’aereo usato dalla scuola, ed altri due velivoli custoditi sotto la tensiostruttura sono stati letteralmente sepolti con danni importanti. I responsabili della Scuola Bfu subito accorsi,stanno valutando i danni insieme ai tecnici. La notizia è subito circolata tra i tanti amici di Paolo Haim e Frank Di Lorenzo , i co-fondatori e responsabili delle attività paracadutistiche e organizzative della BFU. Nell’hangar erano anche custoditi i materiali della scuola Anpd’I di Como. Della BFU fa parte anche Edoardo Stoppa, volto noto di Canale 5 per la rubrica dedicata agli animali a Striscia la Notizia.

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Raggiunti telefonicamente Paolo Haim, direttore BFU e Mario Mazzacurati, responsabile agonistico della Scuola Nazionale di Paracadutismo di Carpi, entrambi hanno confermato la gravità dei danni che le assicurazioni Kasko dovranno valutare per ripristinare o sostituire gli aerei.

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FONTE: http://gazzettadireggio.gelocal.it/


7 Febbraio 2015

“Dal 24 luglio tre voli aerei da e per la Sardegna con un 737.

di Stefania Piras

Ecco l’annuncio, arrivato su Twitter, di Flavio Briatore. Il manager svela i dettagli di un ambizioso progetto (una start up la definisce lui) sul social network e sferra l’attacco alle compagnie aeree. “Visto la difficoltà di raggiungere la Sardegna, la prossima volta pensiamo di organizzare tre voli al giorno” scrive Briatore. Da Olbia a Roma e da Milano a Roma. Lo stile rifletterà quello del Billionaire, il famoso locale aperto nel 1998 in Sardegna e punto di riferimento del jet set internazionale: solo prima classe e 52 posti, “un volo da sogno” lo chiama Briatore entusiasta.

Target alto? E’ in linea con il suo business” dice un utente con un subtweet. Ma fa sul serio? Se lo chiedono in Sardegna dove gli imprenditori locali cercano di attirare più turisti possibili e dall’altro molti residenti al di là del mare chiedono prezzi ragionevoli per poter tornare a casa. “L’idea è ottima, la first class meno, l’economia la fa girare la classe media.. Pensa a tutti” gli scrive Federica. “

Ma intanto a giudicare dai commenti l’idea di un nuovo collegamento con l’isola non dispiace. “Bravo, se poi riusciamo a fare il contrario…con un 52 far volare 737 passeggeri ancora meglio” gli suggerisce Michele. Il Flavio nazionale approva o prende in considerazione con un retweet. Anche se c’è chi non manca di commentare con ironia come Luigi “Viene pure Crozza?”. Il nome della compagnia sarà Billion Air, naturalmente, come il nome del famoso locale notturno della Costa Smeralda.

 

 

Fonte: www.ilmessaggero.it/

 

PG


5 Febbraio 2015

Per fortuna che la “Bahia de las Aguilas” è risultata talmente INCANTEVOLE, stupenda, selvaggia e perfetta ……….che non ci sono aggettivi per descriverla, e anche se piuttosto lontana da raggiungere ne valeva veramente la pena e sapete che Gianni (mio marito) da tre anni desiderava andarci.

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Sono rimasti tutti entusiasti. Un’acqua indescrivibile, abbiamo fatto il giro in barca (con i salvagenti) tra rocce ……. e “faraglioni” vari , tra insenature, scogli e picchi in un’ acqua di un colore e trasparenza inimmaginabile e tutte queste rocce sono ricoperte da cactus e quando siamo arrivati alla …………… spiaggia……….. un sogno……….. altro che Catalina o Saona (seppur deliziose).

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Io non ho mai visto un posto così bello ………. pulitissimo e con una sabbia di ………. borotalco finissimo. Una lingua di spiaggia di 10 km, al cui termine vi è l’ Isola Beata (dove non siamo andati perchè ancora lontana ed è comunque problematico arrivarci ……… è un parco naturale protetto e ci voglio permessi ).

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Eravamo al sud, sulla punta estrema della Repubblica Dominicana al confine con …….. Haiti.

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Caldo (sui 32°) ma non fastidioso, un cielo di un blu intenso ed un’ acqua cristallina, una lieve brezza e ……………….. nessuno tranne noi………… una bellezza incontaminata……… ne ho viste di spiagge e di mari molto belli, ma un luogo così …………è la perfezione assoluta dove l’uomo è stato a ……….. rispettosa distanza !!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Gianni&Milena


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