2016 Maggio

Tutte le news dall’Aeroclub di Modena

31 Maggio 2016

Questa mattina, approfittando di un paio di ore di libertà causa uno sciopero del settore, mi sono recato a poche centinaia di metri dalla ditta nella quale lavoro per godermi qualche avvicinamento al Marconi di Bologna.

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La zona in cui si trova la fabbrica è tra San Cesario sul Panaro e Castelfranco  Emilia, a poche decine di chilometri quindi dallo salo felsineo.

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Spintomi  nelle adiacenze di un canale di campagna ad un centinaio di metri dalla strada principale, ho potuto avvistare e filmare una buona dose di velivoli.

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Grazie ad una pausa tra le perturbazioni il cielo era terso e la visibilità quasi illimitata…

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P.G.


30 Maggio 2016

Difesa russa accusa: ha incrociato rotta di un Klm e uno Swiss

Mosca, 26 mag. (askanews) – La Russia accusa gli Stati Uniti per il volo di un aereo spia con trasponder spento, e per la conseguente creazione di un pericolo di collisione con aerei civili.

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In questo caso della compagnia aerea Swiss e Klm. Secondo il rappresentante ufficiale del ministero russo della Difesa, il generale Igor Konashenkov, “il 22 maggio 2016 un aereo da ricognizione RC-135 della US Air Force, partito dalla base aerea di Kadena (Giappone) ha compiuto un volo di ricognizione nel Mare del Giappone al confine con la Federazione Russa.

“Il volo è stato effettuato a quota 10 mila metri senza il transponder in dotazione acceso.”

Quando si avvicina il confine di Stato della Federazione Russa, un aereo da ricognizione RC-135 ha iniziato a intersecarsi con percorsi di aerei internazionali” in particolare, “due aerei passeggeri KLM Dutch Airlines (Tokio-Amsterdam) e lo svizzero SWISS (Tokio-Zurigo) “.

Secondo il generale questo costituisce un “vera e propria minaccia di collisione con gli aerei passeggeri, che potrebbe portare a conseguenze catastrofiche”.

In particolare l’equipaggio della società svizzera SWISS si è rivolto al centro regionale di controllo del traffico aereo regionale di Vladivostok, dopo aver osservato un quadrimotore turbogetto di origine sconosciuta muoversi in rotta di collisione”.

Per evitare il peggio e “impedire la vicinanza pericolosa di aerei passeggeri con aerei da ricognizione, i radaristi russi hanno chiesto di abbassare la quota” ai velivoli civili.

In base alle parole di Konashenkov, voli di “aerei da ricognizione americani e, in particolare, gli RC-135 ai confini orientali della Federazione russa, non sono insoliti e sono effettuati quasi ogni giorno”.

Tuttavia “manovre lungo le vie aeree” civili” rappresentano una “minaccia”.

Come già comunicato il Ministero della Difesa russo ha invitato l’attache della Difesa presso l’Ambasciata degli Stati Uniti nella Federazione Russa.

Il Ministero della Difesa russo ha richiamato l’attenzione sulla necessità di adottare misure per evitare il ripetersi di tali situazioni durante voli di aerei da ricognizione Usa, vicino al confine con la Russia.

Fonte:www.askanews.it/


30 Maggio 2016

Milano, Italia – Inaugurava il suo primo volo da Baldonnel a Bristol…

Aer Lingus festeggia oggi 80 anni di servizio, avendo effettuato il primo volo il 27 maggio 1936 da Baldonnel a Bristol.

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Per celebrare questo traguardo il vettore aereo ha nuovamente fatto rotta verso Bristol con lo “Iolar“, una replica del De Havilland 84 Dragon a sei posti che effettuò quel primo viaggio con solo cinque passeggeri.

Mentre il suo primo velivolo poteva ospitare solamente sei passeggeri, oggi la compagnia irlandese vanta una flotta di 62 aerei e trasporta oltre 12 milioni di persone dall’Irlanda ed in tutto il mondo verso più di 100 destinazioni in Europa e Nord America.

Il primo volo transatlantico effettuato risale al 1958, quando l’aviolinea volò da Dublino e Shannon verso New York. Quasi 60 anni dopo, i collegamenti diretti per il Nord America sono 12. Il 2016 in particolare è un anno di grande crescita per Aer Lingus che introduce tre nuove rotte dirette verso il Nord America: Los Angeles in California, inaugurata il 4 maggio, Newark nel New Jersey, che sarà attiva dal 1° settembre, e Hartford in Connecticut dal 28 settembre.

Durante il primo anno di servizio, il vettore ha operato tre destinazioni, trasportando 892 passeggeri ed impiegando un totale di 12 dipendenti. Nel 2016 la compagnia trasporta oltre 12 milioni di passeggeri verso 117 destinazioni, e dà lavoro a 4000 dipendenti.
(Avionews)

Fonte:www.avionews.it/


30 Maggio 2016

La scorsa settimana 9 volte sono stati fatti decollare i caccia della NATO per intercettare gli aerei militari russi nel Baltico.

Secondo il ministero della Difesa dell’Estonia, i caccia hanno identificato gli aerei militari russi Il-20 e An-26 il 16 maggio mentre volavano nello spazio aereo internazionale sopra il Mar Baltico in prossimità della regione di Kaliningrad.

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Il 17 maggio i caccia dell’Alleanza Atlantica sono decollati per scortare l’aereo militare russo Il-20 e 2 caccia Su-27.

Secondo il programma, il velivolo Il-20 era in volo dalla Russia continentale verso la regione di Kaliningrad, mentre i caccia Su-27 sono decollati per incontrare l’aereo Il-20, dopodichè hanno fatto ritorno nella regione di Kaliningrad, riporta il portale estone “Postimees.ee”.

Nei giorni successivi i caccia dell’Alleanza Atlantica per 6 volte hanno “accompagnato” gli aerei russi attraverso lo spazio aereo internazionale dalla regione di Kaliningrad verso la Russia centrale e sulla rotta di ritorno.

Fonte:it.sputniknews.com/


30 Maggio 2016

“Sono state emozioni fortissime, perché non pensavamo più di riuscirci!”, descrive così le sue sensazioni il sub genovese Massimo Domenico Bondone dopo il ritrovamento del sommergibile inglese P311, rimasto sul fondo del mare sardo per 73 anni.

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Davanti all’isola Tavolara nel pieno della II Guerra mondiale è affondato il sommergibile inglese con a bordo 71 marinai, di cui dal 1943 non c’erano più notizie… fino a qualche giorno fa. Il sub Bondone con il supporto tecnico dell’Orso Diving Club dopo diversi tentativi, quasi rassegnatosi, ha finalmente ritrovato a 100 metri di profondità il relitto, praticamente intatto.

Gli echi della II guerra mondiale arrivano fino ai giorni nostri. Tuttora vengono ritrovati, su quelli che erano all’epoca i campi di battaglia, resti delle vittime o dei semplici elmetti, degli oggetti come a ricordarci quei momenti di immane tragedia.

Il sommergibile della Royal Navy era in missione per mettere fuori uso gli incrociatori Trieste e Gorizia, il destino ha fatto sì che dopo 73 anni proprio un italiano abbia ritrovato il relitto, un vero cimitero di guerra. Il cerchio si è chiuso, le famiglie dei marinai inglesi, che ora sanno dove giacciono i loro parenti deceduti in guerra, hanno già espresso la loro gratitudine per quest’importante scoperta al sub italiano.
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Sputnik Italia ha raggiunto per una testimonianza il protagonista del ritrovamento, Massimo Domenico Bondone.

— Massimo, come ha trovato il sommergibile inglese P311 sui fondali sardi?

— L’ho trovato perché avevo in programma un viaggio per immersioni in Sardegna, sono venuto qui per tanti anni, poi sono stato assente per oltre 15 anni. Poi ho voluto fare qualcosa di nuovo, ho iniziato a fare qualche ricerca storica sui relitti mai ritrovati, quelli più sconosciuti. Il primo è stato proprio questo sottomarino, perché adesso sto facendo un viaggio da nord a sud partendo da Genova, dove vivo. Sono partito in barca, un grosso gommone Zodiac e la prima tappa era proprio qui in Sardegna.

Che emozioni ha provato trovando il relitto sui fondali marini?

— C’è un grosso interesse per i relitti della I e la II Guerra mondiale, i sommergibili hanno sempre un fascino particolare per noi che andiamo sott’acqua. Le emozioni sono state fortissime, perché io e la squadra che mi ha aiutato non pensavamo più di riuscirci.
È già da un mese che sono qui, il mare era sempre non buono, stavamo per rinunciarci. Abbiamo insistito fino all’ultimo e poi l’ultimo giorno l’abbiamo trovato!

— Lei sa già che ne sarà del sommergibile, verrà ridato all’Inghilterra o rimarrà in Italia?

— In genere la tradizione vuole che sia lasciato dov’è. Una volta riconosciuto ufficialmente il P311, credo verrà fatta una cerimonia alla presenza di rappresentanti inglesi e italiani, perché questo è da considerare come un cimitero di guerra.

— A bordo del sommergibile ci sono i 71 corpi dei marinai inglesi. Possiamo dire che questo ritrovamento ha un valore particolare anche da un punto di vista umano?

— Sì, i corpi sono tutti dentro, perché navigavano in sommersione e quindi tutto è completamente sigillato.
Non c’è possibilità di entrare, per fortuna, aggiungo io. Sono passati 73 anni e credo che oramai, e come noi ben sappiamo, i nemici di una volta, ora sono amici.

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— A distanza di tutti questi anni il cerchio si è chiuso e i parenti hanno scoperto dove si trova il sommergibile, grazie alla sua scoperta.

— Ho già ricevuto segni di gratitudine da parte di parenti delle persone morte su questo sommergibile. Mi hanno scritto in privato. Sono molto sensibili in Inghilterra.
Ci sono molti sommergibilisti, molte associazioni di famigliari e parenti delle vittime.

Sono tutti molto contenti, perché ho avuto il dovuto rispetto verso coloro che sono morti lì sott’acqua.

Fonte:it.sputniknews.com/


30 Maggio 2016

Dalla compagnia irlandese Cityjet maxi ordine di 31 velivoli, valore un miliardo.

Ma c’è il rebus della quota italiana nell’alleanza con i russi: dal 51% verso il 10?

di Gainni Favarato

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TESSERA. Il sipario si è aperto martedì 24 nell’enorme hangar delle ex Officine Aeronavali, confinante con l’aeroporto di Tessera, per mostrare i primi due SSJ100 di Superjet International ordinati da una compagnia aerea europea.

Uno dei due aerei, già pronto al volo, porterà l’8 giugno prossimo la nazionale irlandese ai campionati europei di calcio che si terranno in Francia.

Per Superjet si tratta di una commessa di 31 velivoli (di cui 16 in opzione) da 1 miliardo di euro, che si aggiunge a quella della messicana Interjet – alla quale deve ancora consegnare 21 velivoli – e che comprende le rifiniture personalizzate degli interni degli aerei costruiti in Russia realizzate a Tessera, l’addestramento dei piloti nei due simulatori, l’assistenza ai clienti e il customer care.

Snobbata da Alitalia che nel 2010 ha preferito acquistare 20 aerei con le stesse prestazioni costruiti dalla brasiliana Embraer, Superjet International si prende così la sua rivincita.
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Nata nel 2007 da una partnership al 51% di Finmeccanica e al 49% dalla russa Sukhoi-Scac, Superjet spicca il volo con questa commessa di Cityjet, compagnia low cost irlandese che fa scalo nelle capitali europee in collaborazione anche con Airfrance e Sas.

Alla presentazione dei primi due SSJ100 per Cityjet, martedì a Tessera c’era nientemeno che il ministro dell’industria della Federazione Russa Denis Manturov, a comprova dell’importanza che Putin ripone in questo jet – interamente costruito in una mega fabbrica della Siberia da un’azienda di stato come la Sukhoi, alleata, non a caso con un’azienda di stato italiana come Finmeccanica – per penetrare nel difficile mercato europeo.

Non c’era nessun ministro, invece, a rappresentare l’Italia, non c’era neanche un sottosegretario e nemmeno due patiti delle cerimonie pubbliche come il governatore Luca Zaia e il sindaco Luigi Brugnaro.

Tutti assenti per il fatto che Finmeccanica ha preferito non invitare nessuna autorità locale, solo Sukhoi si è presa la licenza di invitare la stampa locale.

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Qualcuno ha parlato di “censura”, altri – come i sindacati e 220 dipendenti di Superjet che lunedì hanno manifestato davanti alla sede di Tessera – denunciano un “silenzio assordante” di Finmeccanica che da mesi non chiarisce le sue intenzioni sulla ventilata riduzione della quota azionaria di Finmeccanica – che già a portato dal 25 al 5,5% la sua partecipazione nella holding Scac che controlla Sukhoi – in Superjet International dal 51 al 10%.

Ciò permetterebbe a Finmeccanica di recuperare un parte cospicua dei 400-550 milioni che ha investito in Superjet International, mantenendo la sua presenza nella società alleata con i russi, anche se con un profilo molto più basso e possibilmente – così sperano i lavoratori – con la garanzia del mantenimento dei posti di lavoro a Tessera.
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L’amministratore delegato di Superjet International spa, Nazario Cauceglia, ha cantato vittoria per la nuova mega-commessa, ma ha rinviato all’azionista il compito di pronunciarsi sul futuro della partnership di Finmeccanica con la Sukhoi. «La nostra è una società internazionale, anzi globale – ha detto Cauceglia – e in quanto tale intenzionata a continuare la sua penetrazione nei promettenti mercati europeo e americano, convinti come siamo che questo aereo da 100 posti dalle prestazioni innovative e competitive ha tutti i numeri per conquistare nuove mete».

Fonte:nuovavenezia.gelocal.it/


30 Maggio 2016

La priorità è trovare le scatole nere sott’acqua nel Mediterraneo prima che si scarichino i loro segnalatori, ma non sarà semplicissimo.

A più di una settimana dalla scomparsa del volo MS804 di EgyptAir, le ricerche nel Mediterraneo orientale non hanno ancora portato al ritrovamento di altri resti dell’Airbus A320 e delle sue scatole nere, che potrebbero fornire dati importanti per ricostruire gli ultimi minuti a bordo.
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L’aereo era in viaggio da Parigi al Cairo con 66 persone a bordo: intorno alle 2:30 del 19 maggio ha smesso di comunicare con i controllori di volo e pochi minuti dopo è scomparso dai radar, mentre stava sorvolando il Mar di Levante nello spazio aereo egiziano.

Dopo i rottami e alcuni resti delle persone a bordo trovati alla fine della scorsa settimana, gli avvistamenti si sono fatti più rari e non è chiaro quando e se saranno trovati altri oggetti per capire le cause dell’incidente.
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Francia ed Egitto stanno collaborando alle ricerche nel Mar di Levante con l’obiettivo di trovare il prima possibile le due scatole nere dell’A320.

Dalla Corsica è partito il ricognitore idrografico Laplace della Marina militare francese per raggiungere il tratto di mare ad alcune centinaia di chilometri a nord di Alessandria d’Egitto dove si stanno concentrando le operazioni di ricerca.

A bordo ci sono due esperti del Bureau d’Enquêtes et d’Analyses pour la Sécurité de l’Aviation Civile(BEA), l’agenzia governativa francese che si occupa delle indagini sulla sicurezza del volo, e strumentazioni fornite dall’azienda Alseamar, specializzata nella ricerca di relitti sui fondali marini.

La nave è quindi attrezzata con dispositivi per captare i segnali acustici inviati dalle scatole nere, e che sono rilevabili anche sott’acqua.
Nel caso di un incidente aereo, il sistema di segnalazione si attiva automaticamente ed emette un suono a intervalli regolari, fino a quando non si scaricano le batterie della scatola nera.
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Di solito l’autonomia è di 30 giorni e per questo le squadre di ricerca cercano di non perdere tempo.
Le scatole nere registrano dati sulle condizioni dell’aeroplano durante il volo e le ultime due ore di conversazione nella cabina di pilotaggio: il loro ritrovamento consentirebbe quindi di ricostruire le cause della fine del volo MS804.

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Il tratto di mare in cui si stanno concentrando le ricerche è piuttosto profondo e questo potrebbe complicare il ritrovamento delle scatole nere.
Secondo gli esperti si potrebbero trovare a una profondità di circa 3mila metri, quindi di poco entro la distanza massima dalla superficie per captare i loro segnali acustici.

Per questo motivo gli speciali microfoni usati per captarli vengono calati con lunghi cavi a circa 2mila metri di profondità, in modo da rendere più probabile la loro identificazione.

I rilevatori di Alseamar, in viaggio sulla Laplace, possono captare un segnale nel raggio di 5 chilometri. I tecnici confidano che questi sistemi possano semplificare le ricerche, nonostante non sia noto il punto preciso in cui è precipitato l’aereo e si debbano scandagliare centinaia di chilometri quadrati di fondale.

Segnali radio
Alla fine della scorsa settimana, il giornale al-Ahram controllato dal governo egiziano aveva dato la notizia secondo cui le autorità avevano rilevato dati emessi da un trasmettitore di localizzazione di emergenza (ELT), un dispositivo che di solito si trova nella coda degli aerei e che manda segnali che possono essere rilevati via satellite.

La fonte era uno dei responsabili delle ricerche, aveva detto il giornale, ma da allora non ci sono state ulteriori conferme.
Secondo diversi esperti, però, è improbabile che l’ELT sia rimasto intero dopo l’impatto in acqua, non essendo resistente quanto le scatole nere.

Inoltre, è raro che segnali radio emessi sott’acqua possano essere captati facilmente dalla superficie (è per questo che le scatole nere emettono segnali sonori e non radio).

Fumo a bordo?
Nel fine settimana sono circolate notizie, riprese dalle principali agenzie di stampa internazionali (e dal Post), sul fatto che a bordo dell’A320 fosse stata segnalata la presenza di fumo, ma in seguito questa circostanza è stata messa in dubbio e non si sono avute altre conferme.
Le incertezze sono dovute ai dati frammentari ottenuti da chi sta effettuando le indagini e ricavati dai segnali che l’aeroplano manda automaticamente, mentre è in volo, per informare la compagnia aerea e il produttore dell’aeroplano sulle sue condizioni. I


l sistema, che si chiama ACARS, si basa su una serie di sensori a bordo che rilevano diversi dati: dalle condizioni dei motori a quelle nella cabina di pilotaggio, passando per i rilevatori di fumo nei bagni. I dati indicano che ci potrebbe essere stato un problema con alcuni sistemi per governare l’aereo, ma si tratta di supposizioni che potranno essere confermate o smentite solo dopo il ritrovamento delle scatole nere.

Altre notizie e smentite
Nei primi giorni dopo la scomparsa del volo MS804 di EgyptAir, il governo egiziano ha dato informazioni contrastanti e poco chiare sullo stato delle ricerche in mare, dando l’impressione di non avere molto sotto controllo le operazioni nel Mar di Levante. Il governo ha inoltre smentito o ridimensionato notizie diffuse da altri paesi, a partire dalla Grecia, i cui controllori di volo hanno gestito il passaggio dell’A320 nel loro spazio aereo prima dell’incidente.

Sulla base dei tracciati radar, le autorità greche hanno detto che l’aeroplano ha compiuto alcune brusche manovre prima della sua scomparsa, ma l’Egitto ha smentito questa circostanza dicendo di avere dati diversi.

Un’altra fonte, questa volta vicina alle indagini egiziane, aveva detto che a giudicare dai resti dei passeggeri trovati in mare era molto probabile che l’incidente fosse stato causato da un’esplosione a bordo. Questa ipotesi è stata in seguito smentita dal governo egiziano, ricordando che è ancora presto per stabilire quale sia stata la causa dell’incidente.

Fonte:www.ilpost.it/


29 Maggio 2016

Ed infine dopo un fitto conciliabolo la cittadina Marchigiana ha vinto la lotteria.

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Simpatica giornata quella di ieri insieme alla famiglia Sforacchi a bordo del Reims/Cessna FR172J (c/n FR172J0415) I-MISS, in quel di Fano, per una mangiata di pesce in compagnia…

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la Madonna di San Luca e sullo sfondo il Marconi di Bologna

Decollati da Modena alle 11,12, dopo aver seguito la rotta standard fino a Imola abbiamo virato verso Ravenna, per poi sorvolare tutta la costa, dai “lidi ravennati” al traverso dell’Aeroporto Federico Fellini di Rimini-Miramare, dove un Boeing-737 di una compagnia aerea russa  ci ha sfilati in discesa verso lo scalo riminese, abbiamo poi proseguito costeggiando il  promontorio di Gabicce, Pesaro, giù giù fino a destinazione, toccando terra alle 12,30.

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in finale sull’Aeroporto di Fano

Chiamato il taxi, ci siamo fatti portare ad una trattoria sul lungomare di Fano consigliata da un amico, in quanto il “nostro” ristorante abituale era chiuso…

Humm… Purtroppo ( non per colpa di chi ci ha consigliato, ovviamente ndr.) il pasto non è stato dei migliori, anzi forse sotto la media….

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Dopo la delusione culinaria abbiamo fatto una passeggiata per smaltire il “lauto pasto…

Dopo un’oretta di relax seduti sui gradoni di una “rotonda sul mare”, abbiamo chiamato il taxi che ci ha riportati all’Aeroporto.

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Espletate le pratiche aeroportuali siamo ridecollati alle 16,18, percorrendo a ritroso la rotta seguita al mattino.

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un Boeing 767 della russa Transaero al parcheggio del Fellini di Rimini
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un’elicottero dell’Elisoccorso ci passa accanto

Alle 17,31 abbiamo posato le ruote sulla pista dell’Aeroporto di Modena-Marzaglia.

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in finale a Modena

Simpatica giornata, senz’altro, ottima la compagnia e bello il volo ma purtroppo scarsa livello a culinario

Beh ci rifaremo il prossimo giro……

 

 

P.G.


27 Maggio 2016

di Gabriele Bassanetti

Il prossimo 31 maggio il consiglio comunale cambierà radicalmente il futuro dell’aviosuperficie di Sassuolo, che solo grazie al suo ruolo determinante nei piani di Protezione civile del territorio continuerà ad esistere, dopo aver seriamente rischiato chiusura e abbattimento totale delle strutture.
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Tutto nasce nel 2014, quando il Comune di Sassuolo in seguito a verifica si rende conto che tutti gli hangar e gli immobili realizzati sui terreni del cosiddetto aeroporto di Sassuolo (pista per velivoli di portata limitata e amatoriali), di proprietà dell’Opera Pia Muller e dati in gestione al Club Aeronautico, sono abusivi in quanto privi di ogni titolo abitativo.

A inizio 2015 il Comune comunica a Opera Pia e Aeroclub l’ingiunzione ad abbattere le strutture e ripristinare i luoghi come in origine entro 90 giorni; l’Opera Pia resiste e ricorre al Tar, con richiesta di risarcimento danni; trascorso il termine e verificato il mancato abbattimento il Comune acquisisce le opere realizzate e il terreno circostante per una superficie pari a dieci volte quella abusivamente utilizzata.

All’Opera pia resta esclusivamente il possesso della pista di atterraggio. Sembra l’inizio della fine per l’aviosuperficie e forse l’inizio di una guerra legale. Ma nel frattempo l’Unione dei Comuni approva i piani di protezione civile che includono la necessità di un punto di raccolta di grande estensione e facilmente raggiungibile dall’intero territorio.

L’aviosuperficie è perfetta in questo senso e in questo modo si trova la possibile scappatoia all’abbattimento totale e la strada per un accordo. La legge infatti impone l’abbattimento a spese dei responsabili dell’abuso «salvo che con deliberazione consiliare non si dichiari l’esistenza di prevalenti interessi pubblici». Il 31 maggio quindi verrà proposto al consiglio comunale di approvare la conservazione degli immobili realizzati abusivamente per gli obiettivi del piano di Protezione civile.

Il sì del consiglio se arriverà darà forma all’accordo generale, col quale l’Opera Pia Muller viene sgravata dell’impegno all’abbattimento e in cambio cede in uso gratuito al Comune la pista per almeno dieci anni; l’area intera viene posta a bando per la gestione, con probabile rinnovo all’Aeroclub che si impegna in caso positivo a realizzare gli adeguamenti impiantistici e sismici; l’Opera pia e il club si impegnano a non presentare opposizione all’ingiunzione di abbattimento e rinunciano al ricorso al Tar.

In definitiva l’aviosuperficie continuaa esistere e diventa comunale, con un accordo complesso e dopo un periodo problematico. Unico possibile intoppo, un eventuale no del consiglio comunale, che farebbe decadere l’accordo e lascerebbe intatto il ricorso al Tar dei proprietari. Ecco perchè il 31 maggio è termine inderogabile.

Fonte:gazzettadimodena.gelocal.it/


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