Ansv e Enac non vanno d’accordo?

Roma, Italia – Raccomandazione di sicurezza respinta dall’Enac

(WAPA) – Il 24 settembre del 2010 avveniva in Italia uno dei più gravi incidenti aerei del dopoguerra.

L’Airbus A-320 della compagnia low-cost Wind Jet, dopo un avvicinamento effettuato di notte, durante un forte temporale, impattava il terreno prima dell’inizio della pista di volo.

L’aeromobile andava praticamente distrutto. Per fortuna, o per i credenti, per volontà divina, non si registravano vittime; solo alcuni lesionati non gravi.

I passeggeri reduci da quella scioccante esperienza, riferivano di aver vagato nella notte, sulle piste di volo, in mezzo ai campi, sotto una pioggia battente senza aver avuto una adeguata assistenza.

Come previsto dalla normativa internazionale, oltre che la Magistratura, anche la nostra Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, Ansv, ha aperto un’inchiesta per stabilire le cause dell’incidente.

Pur non essendo ancora disponibile la relazione finale sull’incidente accaduto nel 2010, il 3 ottobre 2012 l’Ansv pubblicava quello che in termini tecnici viene chiamato “Interim report-rapporto intermedio”, vale a dire un documento preliminare e parziale d’aggiornamento, sull’inchiesta tecnica in corso.

Allegato all’”Interim report” dell’Ansv, vi erano alcune “Raccomandazioni” rivolte all’Ente nazionale per l’aviazione civile.

Per chi non fosse avezzo a questa terminologia, chiariamo che una “Raccomandazione” è definibile come una sollecitazione rivolta a soggetti di varia natura, volta a migliorare la sicurezza o ad evitare che l’incidente possa ripetersi.

Nel caso di cui parliamo, l’Ansv rivolgeva all’Enac la seguente raccomandazione:

“L’Ansv, prendendo spunto dalle evidenze raccolte in relazione all’incidente oggetto di inchiesta, raccomanda di far effettuare, quanto prima possibile, delle esercitazioni su scala totale, senza preavviso, su tutti gli aeroporti italiani aperti al traffico dell’aviazione commerciale, al fine di verificare l’efficiente attuazione dei piani di emergenza aeroportuale, anche alla luce delle criticità evidenziate nella presente relazione intermedia d’inchiesta”.

In questi giorni sono state rese note le motivazioni (Modello Factor, Follow-up Action on Occurrence Report) per cui l’Enac, dopo gli opportuni approfondimenti, ha deciso di respingere la raccomandazione rivoltagli dall’Ansv, l’agenzia a cui in Italia è affidata l’ultima parola in tema di sicurezza del volo:

“Le vigenti normative internazionali [Icao Annex 14 Vol I Chapter 9 e Airport Service Manual (Doc. 9137) Part 7], europee [Easa NPA 2011-20 Subpart ADR.OPS.B e relativa AMC] e nazionali [Enac Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti] non prevedono l’effettuazioni di esercitazioni a sorpresa, anzi proprio il Doc. 9137 Icao prevede una accurata pianificazione dell’esercitazione a partire da 120 giorni prima.

Alla luce di ciò, l’Enac ritiene che la raccomandazione non possa essere recepita in quanto non è fattibile chiudere senza preavviso gli aeroporti italiani aperti al traffico dell’aviazione commerciale, ivi incluso quelli militari, allo scopo di effettuare esercitazioni di emergenza non programmate dai Piani di Emergenza Aeroportuali (Pea) approvati.

Il piano delle esercitazioni è già previsto dalla predetta normativa; inoltre a seguito di ogni esercitazione è previsto un debriefing con tutti i soggetti interessati al fine di individuare eventuali criticità riscontrate, identificare le relative azioni correttive ed i soggetti incaricati della loro implementazione.

Tuttavia, per tenere in debito conto le difficoltà attuative del Pea emerse durante l’evento del 24/09/2010, l’Enac intende sensibilizzare tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti sulla necessità di strutturare un programma di addestramento ricorrente che tenga conto delle ‘Lesson learned’ dagli eventi pregressi”.

In parole povere l’Ente per l’aviazione civile risponde all’Ansv che quanto richiesto “Non si può fare”, per vari motivi sia pratici che statuiti dalla normativa nazionale ed internazionale.

A questo punto sarà interessante capire come andrà a finire. Avrà ragione l’Enac oppure l’Ansv?

Fonte:www.avionews.it

PIERGIORGIO GOLDONI

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