Comunicazioni

7 Marzo 2017

Grazie all’amico Elvio e a Santino, ho potuto provare il mitico SIAI 205.

Ma andiamo con ordine. I-REEM è un SIAI-Marchetti S.205 aereo da turismo e diporto, monomotore, quadriposto, monoplano ad ala bassa, sviluppato dall’azienda aeronautica italiana SIAI-Marchetti nei primi anni sessanta. Destinato al mercato dell’aviazione generale, volò per la prima volta nel 1965 e riscosse un buon successo commerciale.

Nei primi anni sessanta la direzione commerciale della SIAI-Marchetti decise di avviare lo sviluppo di un modello destinato al mercato dell’aviazione da turismo e diporto da affiancare al biposto Aermacchi SF-260 per integrarne la gamma.

L’ufficio tecnico, principalmente nella figura dell’allora capo progettista Alessandro Brena, iniziò un programma per lo sviluppo di un velivolo adatto allo scopo, l’S-205, un monomotore di costruzione metallica, monoplano ad ala bassa, con una cabina da 4 posti ed equipaggiato con un motore Lycoming IO-360-A1B6D da 200 CV.

Ed è proprio questo aeroplano che dopo anni di cure e restauri è tornato a volare.

Avendo sempre volato su P28R e PA28 mi limito a trascrivere alcune sensazioni più’ che dettagli tecnici di volo.

Appena salito a bordo quello che colpisce è la visibilità. Sembra fatto apposta per godersi il panorama, la cabina è spaziosa e la seduta è alta rispetto ai PA28 a tutto beneficio della visibilità e condotta del volo.

Il cruscotto poi, tutto originale, da quel tocco che solo chi è nato sugli “orologi” riesce ad apprezzare.

Per armare il freno di parcheggio prima della messa in moto dobbiamo tirare la leva del freno di parcheggio e ruotarla in senso orario per poi pompare sui pedali dei freni. La messa in moto è semplice, e la prima cosa che si nota è il rumore. Non è un aeroplano da utilizzare senza cuffie! Il motore è già caldo dal volo precedente, quindi disarmando la leva del freno e ripompando sui pedali iniziamo a rullare.

Il movimento a terra è agile, e per avere autorità su freni della pedaliera occorre spingere il pedale fino in fondo.
Le prove motore sono le classiche del Lycoming, al punto attesa una tacca di flap trim neutro e ci mettiamo in posizione di decollo. Temperature e parametri in arco verde e diamo piena potenza. La stabilità orizzontale è facile con piccoli interventi sulla pedaliera e quello che era rumore al parcheggio diventa ora davvero importante. La potenza arriva, la velocità inizia a salire, e guardando l’arco interno dell’anemometro in nodi a 65 kts iniziamo la rotazione. Muso a salire di qualche grado, colpo sui freni gear up. Il movimento del carrello è visibile da un pistone all’interno della cabina a fianco del pilota che si alza fino al massimo con il carrello completamente retratto. Finito il movimento si accende una spia rossa che indica la chiusura dei portelli e che rimane accesa. Impostiamo la salita e la crociera e facciamo qualche manovra. La stabilità è incredibile cosi’ come la visibilià, anche in una giornata come quella di domenica con vento e un po’ di turbolenza. Messo in virata standard rimane fermo quasi fosse sulle rotaie. Non è un corridore a 2.000 piedi con i parametri standard leggiamo 105 kts.

Dopo un paio di manovre ci mettiamo in sottovento. Rallentiamo fino alla velocità di estrazione del carrello che azioniamo. Si accende la luce verde ed il pistone sul fondo della cabina ora rientra. Rallentiamo ancora per arrivare all’arco bianco e estraiamo una tacca di flap. Con una tacca inizia ad appruarsi leggermente. Ci portiamo in base seconda tacca e si appura ulteriormente, impostiamo cosi’ l’avvicinamento a 75 nodi. Elvio mi dice di stare attendo con la terza tacca perché si appruerà molto di più’ e bisognerà contrastare parecchio nel flare arrivando al corto finale con tutto trim indietro per avere sufficiente autorità e non toccare con il ruotino. Registro i consigli e continuo l’avvicinamento, siamo in corto terza tacca e la sensazione è di essere “presi per la coda”. Trim tutto indietro e ci avviciniamo al flare che devo fare tirando tutto sul volantino (come se non ci fosse un domani…) fino all’avvisatore di stallo (che fa una cagnara bestiale). Pennellata sulla pista 29 e liberiamo senza necessità di back track. Al parcheggio stacchiamo tutti gli interruttori e silenziamo il Lycoming.

Grazie Elvio e grazie Santino, una bella esperienza!


28 Febbraio 2017

Sabato 25 febbraio in occasione della seconda tornata del memorabile carnevale di Venezia, abbiamo organizzato un Raid con due aeroplani al Nicelli, per poi trasferirci in Piazza San Marco per il carnevale. A dire il vero ci avevamo provato anche il week end precedente ma dopo 3 ore passate sul piazzare a sperare che la nebbia ci permettesse il decollo abbiamo dovuto desistere. La nostra pazienza è stata ampiamente ricompensata!

 

 


28 Febbraio 2017

Cosa c’è di strano in queste immagini. Vediamo chi indovina?

Vabbe ve lo dico io che facciamo prima, la cosa “strana” è il cielo blù. Dopo giornate di foschie, nebbie, polveri sottili

e chi ne ha più ne metta, finalmente lo scorso weekend i nostri soci e allievi della scuola di volo, hanno potuto sfogarsi un po’.

R.R.


28 Febbraio 2017

Dopo 100 ore di volo,il Piper Navajo, il bimotore che fa parte della flotta del nostro club, viene sottoposto alle previste operazioni di manutenzione

dalla nostra officina certificata secondo le normative vigenti ENAC/EASA.

Nel contempo si aggiorna l’avionica per renderlo conforme alle normative EASA per quanto riguarda le apparecchiature radio, naturalmente questa

installazione viene curata da una ditta esterna autorizzata per questo genere di operazioni.

R.R.


16 Febbraio 2017

Esperienza?  Intuito?  Fortuna? Soprannaturale? Guardian angels?

Chi può dirlo, forse un mix di tutte queste cose in questo racconto,

la cosa importante è che questa volta  “tutti vissero felici e contenti”,

mentre gli investigatori della National Transportation Safety Board

hanno spiegato “tecnicamente” la sequenza degli eventi, ma non hanno

saputo spiegare il perché di un destino, questa volta, favorevole.

 

cliccate qui Il terzo pilota

R.R.

Fonte JP4


7 Febbraio 2017

Le circolari ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) sono uno degli strumenti con cui l’Autorità aeronautica italiana dispone le procedure per ottemperare alle regolamentazioni EASA (European Aviation Safety Agency. E’ stata firmata la LIC 13 (circolare serie licenze), questa dispone le procedure per la “designazione esaminatori e procedure di esame per rilasci, rinnovi e ripristini di licenze, abilitazioni e certificazioni di volo”, questo è il titolo ufficiale della circolare.

La nuova procedura è stata redatta per permettere ed ENAC di monitorare ed eventualmente verificare sul campo l’operato degli esaminatori, ed è leggermente più “burocratica” rispetto alla precedente. E’ previsto un periodo di transizione che terminerà il 1 luglio 2017, entro questo termine vengono applicate le vecchie procedure.

Pertanto i piloti  che possono essere interessati al rinnovo prima della data del 1 luglio per, rinnovo, ripristino o rilascio di una licenza/abilitazione possono usufruire di una procedura più “snella”.

La segreteria dell’aeroclub Modena  è a disposizione per info e chiarimenti.

R.R.


23 Gennaio 2017

La spina dorsale della flotta nella nostra scuola di volo è costituita da tre vertebre…no cioè scusate, da tre velivoli Piper Tomahawk II.

Tre insostituibili, instancabili, robusti aerei progettati per il lavoro pesante (l’addestramento di primo periodo). Progettato nella seconda metà degli anni 70 dalla Piper dopo aver raccolto le indicazioni di molti istruttori di volo americani, su come doveva essere un velivolo per l’addestramento di primo periodo. Le richieste erano per un velivolo che dimostrasse in maniera efficacie tutte le tipologie dello stallo, stallo aggravato e la vite, ma che fosse abbastanza comodo per l’allievo e l’istruttore, parsimonioso nel consumo carburante, con una buona autonomia e robusto, molto robusto.

La scelta dell’aero club Modena, nei primi anni 80, di dotarsi di questo velivolo si è rivelata azzeccata. Qualche centinaio di piloti dell’aero club ha imparato a volare sul Tomahawk. I tre esemplari in linea anno dimostrato in pieno la bontà del progetto Piper, compresa la robustezza. Mediamente hanno ognuno più di 14000 atterraggi, (molti dei quali un po’ rudi, ma sempre nei limiti), e ancora parecchie migliaia di ore di vita operativa davanti. Quest’anno, se non ci sono intoppi la flotta Tomahawk vedrà un upgrade avionico per uniformarsi alle nuove esigenze radio (spaziatura 8.33 KHz), e transponder (modo S e ADS-B out). Inoltre rinnovo interni, verniciatura e, forse, una sorpresa.

Stay tuned.

R.R.

 


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