Aerei

13 Ottobre 2016

Fra gennaio e settembre il numero di passeggeri che ha scelto Swiss è cresciuto dello 0,2%,

La compagnia Swiss ha aumentato nel corso dei primi 9 mesi del 2016 il numero di passeggeri trasportati.

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L’incremento è dello 0,2%. Secondo un comunicato, il numero di voli è cresciuto dell’1% a 111’116, fra gennaio e ottobre.

Il mese di settembre è stato favorevole alla compagnia controllata da Lufthansa, con un aumento del 3,5% dei passeggeri, che sono stati 1,5 milioni.

Swiss ha annunciato quattro giorni fa l’acquisto di un decimo Boeing 777-300ER. I nuovi apparecchi di questo tipo sostituiscono i vecchi Airbus A340-300. Di questi aerei ne restano cinque.

ats/mas

Fonte: http://www.rsi.ch/


13 Ottobre 2016

Gli aerei sono un bombardiere e un idrovolante abbattuti nella Seconda Guerra mondiale. La nave affondò nel 1932

di Andrea Marsanich

SPALATO. Il “museo sommerso” intorno a Lissa, isola dalmata straricca di storia, non finisce di stupire. Nelle ultime settimane sono stati scoperti su questi fondali due velivoli, risalenti alla Seconda guerra mondiale e un piroscafo, affondato nel 1932.
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A rinvenire i tre relitti è stato Lorenz Marovic, proprietario del centro attività subacquee Manta di Comisa (isola di Lissa), non nuovo a episodi del genere avendo scoperto nel 2005 la carcassa della pirofregata Re d’Italia, speronata e affondata nella celebre battaglia di Lissa, il 20 luglio 1866.
Aiutato da un gruppo di pescatori di Comisa, Marovic si è dapprima accorto dei relitti dei due aerei e poi ha notato il piroscafo Michael N.Maris, colato a picco dopo avere urtato contro uno scoglio nel 1932 e che ora giace ad una profondità di 74 metri.

La nave, costruita nel 1899 aGlasgow e il cui primo nome fu Adriatico, costituisce il più grande relitto sui fondali intorno all’isola di Lissa. Marovic non ha comprensibilmente voluto rivelare la posizione dei tre siti. «La nave è a una quota batimetrica di 74 metri – è quanto dichiarato dal noto sub – mentre i due aerei si trovano rispettivamente alle profondità di 107 e 94 metri».

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Grazie all’aiuto degli esperti, è stato appurato trattarsi di un bombardiere Consolidated B24 Liberator, che sorvolava spesso questa porzione della Dalmazia, e di un idrovolante del tipo Catalina, prodotto dalla citata Consolidated, e che veniva utilizzato per operazioni di pattugliamento e soccorso.

Il bombardiere è piombato in mare inabissandosi a 107 metri, mentre il più piccolo idrovolante è posato su un fondale a 94 metri di profondità.
«Il 26 settembre, subito dopo il rinvenimento delle tre carcasse – ha precisato Marovic – ho avvertito il competente ministero croato.

Spetta agli organismi di Zagabria intraprendere i passi necessari, intervenendo in tempi sufficientemente rapidi in quanto si tratta di scoperte preziose per il turismo subacqueo».

Oltre ad avere rinvenuto il relitto della Re d’Italia, Marovic può vantarsi di avere tirato fuori dall’oblio – sempre sui fondali di Lissa – ciò che resta del piroscafo austroungarico Zagreb.

Fonte: ilpiccolo.gelocal.it/


13 Ottobre 2016

La notizia rimbalza su vari blog e pagine facebook da un paio di giorni: gli americani hanno dipinto dei loro cacciabombardieri (nello specifico di tratta di F/A-18 “Hornet”) con lo stesso schema mimetico dei cacciabombardieri russi impiegati in Siria.

Questo quindi, secondo alcuni, lascerebbe presagire che stiano preparando un “false flag”, o che potrebbero farlo, per avere l’occasione di allargare il conflitto in Medio Oriente, visto che, come si legge “non sarebbe la prima volta”.

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Qui opra il Sukhoj, 34 e in alto l’Fa-18C che ne riprende la livrea come aggressore

Tutto nasce da un tweet di un giornalista canadese,Christian Borys, che il 6 ottobre scorso scrive “US is painting their F/A-18’s to match the paint scheme of Russian jets in Syria. Standard training but interesting nonethless”.

Questo è bastato per scatenare i complottisti della rete, più o meno famosi, che subito hanno parlato della volontà degli Usa di creare un falso incidente per aver modo di mettere in atto un’escalation militare in Siria ed arrivare ad un conflitto con la Russia passando per vittime: l’idea è che se un cacciabombardiere russo, in questo caso l’F/A-18, attacca le posizioni del Free Syrian Army, gli Stati Uniti sarebbero poi autorizzati a reagire, con tutto quello che ne potrebbe seguire.

Non sono servite le parole di smentita dello stesso Borys a placare gli animi dei cospirazionisti: il giornalista canadese ha infatti scritto sempre via Twitter che “US uses aggressors units to train pilots. The paint schemes make fighters similar to Russian counterparts. Stop with conspiracies” ma nella rete c’è ancora chi sostiene a spada tratta che comunque è interessante perché tali velivoli potrebbero essere usati per creare un “false flag” e c’è chi si interroga sul perché siano ancora dipinti con uno schema mimetico simil russo dopo che la Guerra Fredda è terminata da quasi 30 anni.

Per fare chiarezza occorre quindi spiegare il perché gli Stati Uniti utilizzino i propri aerei con una tale mimetizzazione.

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Gli stormi di “aggressors” sono nati verso la fine degli anni ’60 come esigenza della Us Navy, esigenza poi condivisa anche dalle altre forze aree americane, di addestrare i propri piloti al combattimento aereo manovrato (la Fighter Weapons School meglio nota come Topgun): le alte perdite che stavano subendo in Viet Nam dovute alla modificazione delle tattiche di combattimento a causa di velivoli progettati “tutti missili” richiesero un cambio di rotta sia nell’addestramento sia nella progettazione di aviogetti.

Occorreva perciò, in mancanza di veri Mig da utilizzare per esercitarsi, che si utilizzassero velivoli americani dalle caratteristiche di volo ritenute simili a quelli del nemico (l’Unione Sovietica ed i suoi satelliti ma qualsiasi nazione che avesse in dotazione aerei di fabbricazione sovietica) e soprattutto utilizzati con le stesse modalità del nemico: la “scuola sovietica” per la guidacaccia era molto centralizzata ed aveva un controllo da terra molto stretto rispetto alla controparte occidentale.

Pertanto vennero creati veri e propri stormi di aerei “aggressors” utilizzando aviogetti, come l’A-4E/F “Skyhawk” o l’F-5E “Freedom Fighter”, pilotati da istruttori che si comportavano esattamente come se fossero piloti del Patto di Varsavia e soprattutto dipinti con lo stessa schema mimetico dell’avversario, con tanto di stella rossa sulla fusoliera.
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Logo del 18th Aggressor Squadron

Ovviamente dal 1968 ad oggi la tecnologia aeronautica ha fatto progressi pertanto anche gli stormi di “aggressors” si sono dotati di nuovi aviogetti in grado di imitare le caratteristiche delle nuove costruzioni sovietiche e poi russe, da qui l’utilizzo di F/A-18, F-16, F-15, ma anche, per un breve periodo, la copia israeliana del Mirage III francese, lo Iai “Kfir” C1.

Tutti velivoli il cui camouflage è sempre aggiornato in base a quello del corrispettivo nemico, che non è solo russo ma anche mediorientale o cinese: per cui esistono diversi schemi che vanno dai toni di blu, come quelli osservati per gli F/A-18, ai toni di grigio passando per quelli di marrone.

Il motivo per cui si utilizzino ancora certi schemi (e certi aerei) è duplice: innanzitutto la Russia rappresenta un Paese dal comportamento ambiguo per gli Stati Uniti, o per meglio dire una minaccia, secondariamente la Russia vende i propri aviogetti a Paesi (come la Siria, l’Iran ma anche l’India) che non sono propriamente nel registro degli “amici” del Dipartimento di Stato americano.

Pertanto i piloti americani, sia quelli della Us Navy, dell’Usaf o dei Marines, utilizzano ancora stormi di “aggressors” per addestrarsi al combattimento aereo manovrato dando spazio a tutta la gamma di minacce possibili che potrebbero incontrare nei vari teatri di crisi del mondo.

Paolo Mauri

Fonte: www.ilprimatonazionale.it/


11 Ottobre 2016

Boeing ha ricevuto un maxi ordine per 100 aerei totali dallo storico cliente Qatar Airways. Commessa anche da SWISS.

 

Il vettore del Golfo ha firmato un contratto per trenta Boeing 787-9 e dieci B777-300.

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Ha inoltre siglato una lettera di intenti per sessanta B737 MAX 8. Il valore complessivo dell’accordo si aggira (a prezzo di listino) intorno ai 18,6 miliardi di dollari, di cui 11,7 sono per l’ordine relativo ai velivoli wide-body (B787 e B777), mentre 6,9 miliardi sono per i B737

Attualmente la compagnia di Doha ha ottantaquattro tra B787 e B777 operativi nella sua flotta, tutti consegnati negli ultimi nove anni. Con questo nuovo ordine, gli aerei che Qatar attende dal costruttore di Chicago passano da 65 a 105.

Durante la cerimonia per l’annuncio della nuova commessa hanno partecipato Ali Shareef Al Emadi, Ministro delle Finanze del Qatar, Mohammed Jaham Al-Kuwari, ambasciatore dell’Emirato, e il vicesegretario di Stato statunitense Tony Blinken.
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L’ordine effettuato da Qatar ha fatto sorgere dubbi sulle intenzioni del vettore riguardo gli Airbus A320neo.

I problemi che hanno avuto i motori PW1100G di Pratt & Whitney, scelti da Qatar per i suoi A320neo (l’altra opzione è rappresentata dai motori Leap-1B di CFM International), sono stati infatti la causa di non poche tensioni tra la compagnia e il costruttore europeo.

Finora il vettore del Golfo ha cancellato l’ordine per quattro A320neo, mentre l’ordine resta aperto per cinquanta velivoli. Il CEO di Qatar Akbar Al Baker ha però confermato che il contratto non verrà cancellato.

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«Noi non ci sottraiamo mai a un contratto che abbiamo firmato – ha affermato il manager durante una conferenza stampa – continueremo a prendere questi aerei.

Come sapete, i NEO stanno avendo dei problemi.
Per mitigare il nostro rischio non abbiamo alternative se non ordinare l’affidabile famiglia di aerei B737».

Un portavoce della compagnia ha confermato le parole di Al Baker sulle intenzioni di Qatar di mantenere il contratto, sottolineando però come il vettore abbia dovuto cancellare l’ordine per quattro velivoli perché non ritiene che Airbus riesca a rispettare i tempi previsti dallo stesso contratto.

Per quanto riguarda Airbus, sembra che i problemi ai motori di P&W siano stati risolti. Sono stati riscontrati però problemi nella catena di produzione dell’azienda del Connecticut, che hanno causato altri ritardi.

Appare chiaro comunque che Qatar sta perdendo la sua pazienza, e che Airbus dovrà risolvere a breve questa questione che ormai si trascina da troppo tempo.

L’ordine di SWISS
Anche SWISS ha effettuato un ordine, sebbene di dimensioni molto più modeste.

La sussidiaria di Lufthansa ha infatti richiesto il suo decimo Boeing 777. Nelle intenzioni del vettore, il velivolo dovrà aiutare a rimpiazzare i vecchi Airbus A340.

SWISS trasferirà infatti quattro dei suoi nove A340 alla propria sussidiaria Edelweiss Air, compagnia leisure con base nella città di Kloten, nel nord della Svizzera.

La consegna del nuovo velivolo dovrebbe avvenire nel 2018.

Fonte: www.flyorbitnews.com/


11 Ottobre 2016

L’Amministrazione dell’aviazione federale (Faa) americana mette in guardia i passeggeri su uso e trasporto del Galaxy Note7, che la Samsung a ritirato dalle vendite dopo gli ultimi incidenti di combustione.
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“Alla luce dei recenti avvenimenti e delle preoccupazioni sollevate da Samsung sui suoi Note7, la Faa consiglia vivamente ai passeggeri di non attivare o ricaricare questi dispositivi a bordo di aerei e non stivarli in alcun bagaglio”, si legge in un comunicato pubblicato dall’aviazione Usa sul suo sito web.

Le restrizioni, specifica la Faa, valgono anche per i dispositivi richiamati e ripristinati.
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Fonte: www.swissinfo.ch/ita


11 Ottobre 2016

BRUXELLES – L’Icao, l’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile, ha raggiunto a Montreal il primo accordo al mondo per compensare le emissioni di gas serra nel settore aereo.

 

Si tratta di un risultato atteso da 20 anni.

Intesa siglata all’Icao
Secondo l’intesa siglata durante il congresso Icao a Montreal, dal 2021 i voli internazionali saranno coperti da un meccanismo di mercato globale di compensazione per le emissioni.

Due le fasi di impegno, la prima volontaria dal 2021, la seconda obbligatoria dal 2027.

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Aderiscono 65 paesi, rappresentano 80% emissioni
Sessantacinque paesi, inclusi gli europei che rappresentano l’80% delle emissioni del settore e l’86% dei voli internazionali, hanno scelto di aderire sin da subito mentre altri, come Russia e India, entreranno nell’accordo successivamente.

“E’ un accordo senza precedenti che apre un nuovo capitolo nel settore dell’aviazione civile”, ha commentato la commissaria Ue ai trasporti Violeta Bulc che ha partecipato ai lavori a Montreal.

“L’Europa non ha mai smesso di sostenere un’azione coordinata e globale”, ha aggiunto, e “oggi solidarietà e perseveranza dell’Ue hanno ottenuto risultati”.

Fonte: www.ansa.it/


9 Ottobre 2016

Un meraviglioso e storico edificio industriale, le Officine Aeronautiche Caproni Vizzola, dove nel 1910 si levò in volo il primo aeroplano costruito in Lombardia e dove da qualche anno ha sede Volandia, il museo del volo: è questa l’insolita scenografia di «Volo di notte», la nuova notte di tango organizzata da Tango Social Club.
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Un binomio piuttosto insolito, non c’è dubbio, il volo e il tango, ma l’associazione varesina Social Club è abituata portare il tango nei musei e nei luoghi di rilevanza storica.

La nuova sala polifunzionale di Volandia si trasforma in una specialissima Milonga nel Padiglione Ala Rotante, e per arrivarci si passa attraverso gli Hangar storici allestiti con i vecchi velivoli, quasi una visita al museo compresa nella milonga.

E il musicalizador della serata è il grande Marcelo Rojas, il tango dj più blasonato al mondo, amatissimo in Italia e in Europa, che arriva direttamente dalla mitica Radio La 2×4 di Buenos Aires.

Sabato 8 ottobre a Volandia, ex Officine Aeronautiche Caproni Vizzola, Somma Lombardo, via per Tornavento 15, ingresso 10 euro per soci Acsi Fai consumazioni escluse, ampio parcheggio, bar a disposizione in sala.

Fonte: www.prealpina.it/


9 Ottobre 2016

EasyJet: crollano azioni e utili a causa della Brexit.

È la prima volta dal 2009. Viaggiare ed acquistare voli low cost con EasyJet sarà ancora possibile?

EasyJet con Brexit: crollo azioni e utili. E i voli low cost?

Le azioni EasyJet continuano a crollare a causa della Brexit, ossia a causa della decisione del Regno Unito di abbandonare l’Unione Europea.

Prenotare viaggi e voli low cost con EasyJet sarà ancora possibile?

Le azioni EasyJet hanno immediatamente risentito della Brexite la decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione Europea ha iniziato a ripercuotersi anche sul settore dei viaggi.

Azioni e utili di EasyJet sono crollati e il futuro della compagnia aerea britannica non appariva così buio dal 2009.

Viaggiare e prenotare voli low cost con EasyJet sarà ancora possibile?
Le compagnie aeree low cost hanno fatto delle tariffe basse il loro cavallo di battaglia.

Molte erano state le previsioni circa il futuro delle compagnie aeree post-Brexit ed EasyJet sembra essere una delle più colpite dalla decisione del Regno Unito.

Azioni e utili della compagnia sono crollati, il che spinge a chiedersi se sarà più possibile viaggiare e prenotare voli low cost con EasyJet dopo la Brexit.

Vediamo come stanno reagendo le azioni EasyJet alla Brexit e quali sono le previsioni per il futuro della compagnia.

Sarà più possibile viaggiare e trovare voli low cost con EasyJet?

EasyJet: crollo azioni con Brexit. E i voli low cost?

Le azioni EasyJet proseguono il trend negativo inaugurato il 23 giugno scorso, giorno in cui la Brexit è diventata una realtà.

Da quel momento le azioni EasyJetnon hanno fatto altro che viaggiare in ribasso e la preoccupazione maggiore è che tali performance si ripercuoteranno su viaggi e voli low cost.

Nel momento in cui si scrive le azioni EasyJet perdono quasi il 6% e viaggiano a quota 947 sterline per azione a causa della Brexit. Le azioni EasyJet non toccavano minimi del genere dal gennaio del 2013.

Tutto ciò fa domandare se sarà ancora possibile viaggiare e trovare voli low cost con EasyJet dopo la Brexit.

EasyJet: giù anche utili con Brexit. Quale futuro per voli low cost?
Dopo le azioni EasyJet, sono gli utili della compagnia a spaventare di più dopo la Brexit.

Per la prima volta dal 2009 EasyJet chiuderà l’anno con utili in calo, il tutto a causa della Brexit e degli attacchi terroristici che ora pesano sul futuro dei voli low cost.

Il crollo della sterlina che ha fatto seguito alla Brexit ha avuto immediate ripercussioni sia sulle azioni EasyJet che sugli utili della società e la domanda che molti si pongono è se sarà ancora possibile viaggiare e trovare voli low cost.

EasyJet ha annunciato che l’utile pre-tasse per l’anno che si è chiuso il 30 settembre si attesterà tra 490-495 milioni di sterline, ossia il 28% in meno rispetto al 2015, mentre gli analisti avevano previsto 516 milioni di sterline.

Crollo EasyJet dopo Brexit: le previsioni della compagnia
Secondo quanto affermato da EasyJet, le cui azioni continuano a sprofondare, per il nuovo anno fiscale l’impatto del deprezzamento della sterlina si aggirerà intorno ai 90 milioni. Il crollo di azioni EasyJet e di utili della compagnia non fa ben sperare.

Ci sarà ancora un futuro per i viaggi e i voli low cost?
Dopo la Brexit era stata la stessa EasyJet a fare previsioni circa il suo futuro.

Nella seconda metà del 2016 l’aspettativa della compagnia aerea inglese, a tassi di cambio costanti, era stata quella di un crollo dei profitti di almeno il 5% rispetto alla seconda metà del 2015.

Le previsioni EasyJet parlavano di almeno 1.000 voli cancellati nel terzo trimestre del 2016 e di un impatto negativo di circa 28 milioni di sterline – quasi 34 milioni di euro.

Nonostante questo, il capo esecutivo di EasyJet Dame Carolyn McCall, aveva tentato di mantenere la calma nel post-Brexit affermando:

“La compagnia continua ad avere fiducia nel suo potenziale anche dopo la decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione Europea”.

Previsioni a parte, la Brexit ha riversato tutto il suo potenziale distruttivo sulla compagnia e sulle azioni EasyJet, il che potrebbe ripercuotersi sul futuro di viaggi e voli low cost.

Crollo EasyJet: non solo colpa della Brexit. Quale futuro per voli low cost?

Nel fare le sue previsioni nel post-Brexit, EasyJet aveva però sottolineato tutta un’altra serie di elementi a sfavore delle azioni e dei profitti della compagnia.

I continui scioperi del traffico aereo in Francia, le cattive condizioni meteo, i problemi di congestione dell’aeroporto di Gatwick (Londra) ed un calo nella domanda da parte dei consumatori in seguito alle ultime tragedie in volo come quella di Egyptair: tutti elementi che, secondo EasyJet avrebbero inciso negativamente sulle compagnie di voli low cost.

I dati della compagnia inglese parlano chiaro. Con azioni e utili in calo, quale futuro attende EasyJet e quali prospettive si apriranno per i voli low cost dopo la Brexit?

Fonte: www.forexinfo.it


9 Ottobre 2016

Due jet russi TU-160 Blackjack sono stati intercettati dagli aerei da combattimento della NATO mentre volavano dalla Norvegia alla Spagna settentrionale.

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La notizia delle intercettazioni arriva mentre continuano ad essere alte le tensioni tra l’Occidente e la Russia, dopo che gli Stati Uniti hanno rotto la cooperazione militare con Mosca sulla Siria.
Gli aerei da combattimento della NATO provenivano da 4 paesi europei: Francia, Norvegia, Spagna e Regno Unito.

 

L’incidente avrebbe avuto luogo il 22 settembre, ma i dettagli sono emersi soltanto di recente dopo un comunicato (in francese) del Ministero della Difesa della Francia che aveva richiesto una missione di pattugliamento aereo.

Secondo il comunicato la Norvegia aveva in identificato per prima i due bombardieri Blackjack a nord e aveva inviato due aerei F-16 per intercettare quelli russi a nord della Scozia.
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La Royal Air Force del Regno Unito ha inviato gli aerei Typhoon dalla base Lossiemouth mentre gli aerei russi volavano a ovest di Shetland.

In seguito la RAF ha affermato che gli aerei russi non sono entrati nello spazio aereo del Regno Unito.

Due aerei da combattimento francesi Rafale hanno seguito i bombardieri russi mentre passavano a ovest dell’Irlanda, seguiti da altri due jet Rafale.

Infine la Spagna ha inviato due aerei da combattimento F-18 per intercettare i TU-160 a nord di Bilbao.

La Russia ha in seguito ricevuto le lamentele la parte dell’Islanda perché i bombardieri TU-160 Blackjack avevano volato troppo vicini a degli aerei di linea civili nel corso della stessa giornata, stando a quanto riportato dalla BBC.
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Nei mesi scorsi due aerei Typhoon della Royal Air Force avevano intercettato altri due TU-160 Blackjack della Russia che stavano volando verso lo spazio aereo del Regno Unito.

Fonte: it.ibtimes.com/


6 Ottobre 2016

Jennifer Aniston torna a bordo degli aerei Emirates. Anche quest’anno la star di Hollywood presta il volto alla nuova campagna pubblicitaria della compagnia aerea, comparendo in un video che la vede far amicizia con Cooper, giovane ragazzino con l’ambizione di diventare pilota, nella sua cabina First Class.

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Nella clip, già lanciata sul canale YouTube del vettore e sui social con l’hashtag #JensBack, vengono riprese anche la Business Class e la Lounge di Bordo.

Un anno fa, quando abbiamo lanciato il nostro primo spot con Jennifer Aniston, siamo stati travolti da quello che è diventato un fenomeno sociale – spiega il divisional senior vice president di Emirates , corporate communication, marketing & brand, Boutros Boutros –

. Siamo stati subissati dalle richieste di rivedere Jennifer. Ha fascino duraturo ed universale che è allo stesso tempo sofisticato ma anche accessibile, molto vicino al nostro brand.

Questo nuovo annuncio cattura perfettamente il divertimento, la spontaneità e il fascino di volare con Emirates, e siamo fiduciosi il pubblico lo troverà memorabile come il primo”.

Fonte:www.ttgitalia.com/


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