cina

2 Dicembre 2013

Dopo i B52 americani, anche aerei militari giapponesi e sudcoreani hanno sorvolato l’arcipelago delle Senkaku, sfidando le autorità cinesi che alcuni giorni fa hanno inserito le isole contese tra le aree di identificazione per la difesa aerea.

Le Senkaku Diaoyu sono al centro di una contesa irrisolta tra Tokyo e Pechino: l’ultima mossa della Cina, intesa a rivendicare la territorialità sulla zona, ha fatto aumentare le tensioni tra i due paesi.

Un portavoce del governo nipponico ha escluso qualunque tipo di cambiamento di procedura, come richiedono invece le autorità di Pechino, che vogliono essere avvertite del passaggio di aerei commerciali e militari nello spazio aereo conteso.

Dal canto suo, la Cina deve aver valutato le reazioni suscitate tra i paesi della regione e ha deciso di ammorbidire le sue pretese: “Un’area di identificazione per la difesa aerea – ha precisato Yang Yujun, portavoce del ministro della Difesa – non è una no fly zone e non sottende a un tentativo di espansione del nostro spazio aereo. E’ semplicemente una misura che ci permetterà di garantire meglio la nostra sicurezza”.

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http://it.euronews.com/2013/11/28/aerei-militari-sudcoreani-e-nipponici-sfidano-la-cina-sulle-isole-senkaku/

Alla luce dell’escalation di tensione sulle Senkaku, le esercitazioni militari che si stanno svolgendo congiuntamente tra Giappone e Stati Uniti, seppure previste con mesi di anticipo, si caricano di un messaggio dissuasivo rivolto a Pechino.

Fonte:http://it.euronews.com


26 Ottobre 2013

Finale Ligure . Piaggio Aero, l’unico costruttore italiano di velivoli per la Business Aviation, ha annunciato la firma di un contratto per la vendita di due velivoli P.180 Avanti II e 8 opzioni a Sparkle Roll Investment Holding tra i maggiori gruppi industriali e commerciali cinesi operanti nel settore del lusso.

Il contratto siglato nell’ambito dell’NBAA 2013, la più importante fiera al mondo per l’aviazione d’affari, prevede che i P.180 Avanti II Executive siano consegnati da marzo 2014. I velivoli potranno essere immediatamente operati in virtù della certificazione ottenuta dal velivolo Italiano da parte dell’Ente per l’aviazione civile cinese (CAAC) che ne consente la registrazione nella Repubblica popolare Cinese, in Hong Kong e Macao.

Il mercato dell’aviazione d’affari cinese conta oggi 150 aerei privati di cui più di 70 registrati negli ultimi 5 anni con una crescita di oltre il 60% negli ultimi due anni. Nel medio termine è prevista una crescita esponenziale della Business Aviation in Cina grazie alla progressiva liberalizzazione degli spazi aerei e alla concretizzazione degli investimenti in infrastrutture già pianificati dal Governo cinese.

In questo promettente scenario Piaggio Aero conferma il suo successo sul mercato cinese dove i primi velivoli italiani sono stati consegnati a luglio del 2012.

Il P 180 Avanti II è il più veloce aereo Turboprop mai costruito, grazie alle ultime modifiche progettate proprio per soddisfare le richieste dei mercati emergenti, il velivolo italiano ha oggi una autonomia di oltre 3.185 Km grazie all’installazione di un serbatoio aggiuntivo, ed è in grado di coprire tutte le rotte a medio raggio raggiungendo la velocità massima di 745 km/h e la quota di 12.500 metri. Performance simili a quelle di un Jet ma consumi di carburante inferiori del 40%, con conseguente economicità operativa e ridotte emissioni di CO2 nell’ atmosfera.

Fonte_www.ivg.it



Aerei low cost e crollo yen: vola il turismo giapponese

E ora si pensa di allentare procedure per visti

Ad aprile in Giappone, in piena era ‘Abenomics’, i visitatori stranieri sono cresciuti del 18,1% su base annua, al record di 923.000 unità.  Il dato, diffuso dalla Japan National Tourism Organization,  ha beneficiato della popolarità delle compagnie low cost e frantumato il precedente massimo di 879 mila unità di luglio 2010, toccato prima del sisma/tsunami dell’11 marzo 2011, con la successiva crisi nucleare di Fukushima. “Una cifra incoraggiante, ma c’é ancora molto da fare”, ha ammesso Norifumi Ide, alla guida della Japan Tourism Agency, sul target a lungo inseguito di 10 milioni di visitatori annui.   
A tal proposito, sono in corso le procedure per allentare gli obblighi di visto per i Paesi del sudest asiatico: il lavoro, ha osservato Ide, “sarà completato per maggior parte entro l’estate”, in modo da affrontare al meglio i maggiori flussi.   
Quanto ai Paesi d’origine, i sudcoreani conquistano la fetta principale (204.200, in rialzo del 33,7%), seguiti dai taiwanesi (197.900 e +42,5%). Livelli record da Thailandia, Vietnam, Francia e Russia, mentre i flussi cinesi segnano una contrazione del 33%, a 100.200 unità, scontando le tensioni tra Tokyo e Pechino sulla sovranità delle isole Senkaku/Diaoyu, controllate dal Giappone e rivendicate dalla Cina.  

Fonte:www.travelnostop.com



Un dettagliato studio dello sviluppo della dottrina militare cinese relativa conferma il deficit storico di Pechino

L’esercito cinese è convinto di aver bisogno di più elicotteri, che per la loro versatilità e le esigenze di Pechino si rivelano più utili degli aerei da battaglia.

LA RICERCA – Uno studio firmato da due ricercatori americani, Peter Wood  e Cristina Garafola, espone nel dettaglio l’evoluzione della dottrina militare cinese verso la valorizzazione degli elicotteri, nel quadro di un modello di difesa che è evoluto insieme alle possibilità tecniche ed economiche del paese.

I cinesi hanno indubbiamente raggiunto la conclusione che nella guerra moderna gli elicotteri hanno un’importanza non inferiore ai mezzi corazzati e lo studio cita l’efficacia dimostrata dagli Apache americani durante la prima guerra del Golfo come un vero e proprio spartiacque nell’evoluzione dell’atteggiamento cinese.

L’ARTIGLIERIA AEREA – Una conclusione alla quale gli americani sono già giunti da tempo, visto che solo una porzione degli interventi militari americani ha impegnato seriamente in combattimento i pesanti carri armati, un tempo re dei campi di battaglia, mentre al contrario i più agili e versatili elicotteri  sono stati ubiqui e insostituibili, sempre capaci di fare la differenza.

Così la Cina ha deciso di dotarsi di più elicotteri e l’esercito è stato dotato di una propria forza dedicata, che è stata separata dall’aviazione.

I NUOVI PRODOTTI – Nel corso di questa transizione i cinesi hanno sviluppato alcuni modelli in proprio, uno dei quali è abbastanza ispirato all’Apache statunitense, tanto che come l’americano è un elicottero d’attacco con due cabine sovrapposte in tandem.

Lo Z-10 sembra un prodotto moderno e di discreta efficienza, anche se armi ed elettronica non sono ancora all’altezza di quelli dell’Apache a detta degli esperti. Ad affiancarlo lo Z-19, un elicottero d’attacco meno armato, ma più versatile, capace anche di portare soldati e carichi e in futuro lo Z-9, versione più modesta, ma stessa configurazione dello Z-10.

IL PARCO MACCHINE – Secondo i conti più attendibili la Cina disporrebbe di quasi un migliaio di velivoli, di cui solo alcune centinaia da battaglia. nell’inventario infatti ci sono anche pezzi di produzione straniera per impieghi speciali e soprattutto ci sono gli elicotteri da trasporto, che per le teoriche esigenze dell’esercito cinese non basteranno mai. Poca cosa rispetto alle migliaia che possono schierare gli americani, ma comunque già una forza di tutto rispetto per intervenire all’interno dei confini nazionali con rapidità e senza dover temere le distanze e la varietà di un territorio che oltre ad ospitare la popolazione più popolosa del mondo è enorme. I mezzi per di più, a differenza di altre macchine da guerra, si rivelano utili e utilizzabili anche in caso di bisogni diversi, come i soccorsi alla popolazione civile, le centinaia di elicotteri inviati nel Sichuan dopo il terribile terremoto del 2008 sono stati preziosissimi e le occasioni nelle quali possono essere impiegati al di fuori delle esigenze belliche sono diverse, anche per questo la loro l’immagine presso la popolazione è sensibilmente diversa da quella degli aerei militari.

Fonte:www.giornalettismo.com



La diplomazia giova agli affari. Lo sa bene Airbus, che ha da poco firmato un contratto per la fornitura di 60 aerei alla China Aviation Supplies. Il tutto sotto gli occhi di François Hollande e del primo ministro cinese Li Keqiang, durante la visita ufficiale del presidente francese nel Paese orientale.

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http://it.euronews.com/2013/04/26/cina-airbus-firma-contratto-per-fornitura-di-60-aerei/

L’accordo mette ufficialmente fine al braccio di ferro tra Europa e Cina sull’inquinamento nei cieli. Le regole dell’unione imponevano ai vettori di pagare in base alle emissioni e la Cina, prima della recente moratoria sulle compagnie aeree straniere, aveva boicottato tutti gli acquisti.

Fonte:http://it.euronews.com



La stessa provincia già colpita2008: 90 mila vittime

Il sisma di magnitudo 7 nella scala Richter. Saltate le linee telefoniche, i treni sono fermi

SHANGHAI – La Cina è di nuovo costretta a fronteggiare una calamità naturale: un terremoto di magnitudo 7 nella scala Richter ha colpito la provincia sudoccidentale del Sichuan. Secondo le prime informazioni diffuse dalle autorità, le vittime sono centinaia tra morti e feriti: alle cinque del pomeriggio ora locale (le 11 del mattino in Italia) la stima era di 100 morti e 2 mila feriti almeno. Ma la sensazione è che l’elenco sia destinato ad aggravarsi. Le linee telefoniche sono saltate, anche i treni si sono fermati. E la situazione dev’essere particolarmente grave se il primo ministro Li Keqiang ha deciso di partire immediatamente per la zona del l’epicentro.

Erano le otto del mattino in Cina (le due in Europa) quando si è sentita la prima scossa, seguita da almeno venti di assestamento. L’epicentro è a 140 km dalla capitale provinciale Chengdu, nella città di Ya’an. Le autorità locali l’hanno valutata in 7 gradi, ma l’Istituto geologico americano l’ha degradata a 6,6.

Nel 2008, una scossa di magnitudo 8 provocò nel Sichuan la morte di quasi 90 mila persone, almeno cinque milioni di senza tetto. Erano seguite fortissime polemiche perché tra gli edifici crollati c’erano state diverse scuole, costruite con materiali inadeguati ai rischi sismici della zona: molti bambini erano morti sotto le macerie delle loro aule. Questa volta il premier Li Keqiang ha annunciato che almeno 2 mila militari sono stati già inviati nella zona. E la televisione di Stato, la CCTV, sta seguendo in diretta gli sviluppi.

Tra i mille episodi di una tragedia, ha impressionato la professionalità di una giornalista della tv di Ya’an, la città più vicina all’epicentro: quando c’è stata la prima scossa si stava sposando, ha lasciato la cerimonia e ancora con il vestito bianco e il velo ha preso il microfono e ha cominciato il suo contributo per la diretta.

Fonte:www.corriere.it

 



Una volta lo status symbol erano le auto di lusso, Ferrari sopra tutte, adesso in Cina, in un’economia emergente che avanza a passi da gigante, l’imperdibile gadget per “chi può” è l’aereo o l’elicottero personale.

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http://notizie.tiscali.it/videonews/166902/Economia/

Sta riscuotendo un grande successo, infatti, alle porte di Pechino il primo “Supermarket di aeromobili” cinese di recente aperto in uno dei campi agricoli che circondano la Capitale e che attira numerosi paperoni cinesi pronti, letteralmente, a “prendere il volo”. In vendita, tra polli e trattori, decine di aeromobili, dai più economici alianti e ultraleggeri agli elicotteri e ai business jet da oltre 60 milioni di euro.

I potenziali acquirenti possono anche provare in volo il proprio oggetto del desiderio, come questo Eurocopter “Colibrì” di fabbricazione europea. Per i manager che gestiscono il Supermarket “vendere aerei in Cina è facile come vendere cavoli”, anche se, al momento la quota di velivoli privati nel Paese è ancora minima. Nel 2011 sono solo 150 i mezzi di nuova immatricolazione, inoltre, lo spazio aereo cinese è strettamente gestito dai militari e si può volare solo dopo rigide autorizzazioni. D’altro canto, però, chi vanta patrimoni miliardari difficilmente si fa intimorire da multe salate.

Fonte:http://notizie.tiscali.it



Lo afferma uno studio di un ricercatore dell’Università del New Mexico che è riuscito a decifrare il sofisticato sistema di sorveglianza incluso nella versione di Skype distribuita in Cina

Non è la prima volta che la riservatezza di Skype è in dubbio. Il sospetto che vengano intercettate le comunicazioni attraverso il servizio che Microsoft ha acquistato nel 2011, è stato denunciato attraverso una lettera aperta a Skype da parte di un gruppo internazionale di difensori dei diritti umani. Ora, un ricercatore di informatica dell’Università del New Mexico, avrebbe scoperto come sia possibile monitorare la messaggistica del noto programma di messaggistica istantanea e VoIP.

Jeffrey Knockel, questo il suo nome, ha rivelato un elenco di vocaboli, che farebbero scattare i controlli da parte del governo cinese. La versione del programma distribuito in Cina non è quella utilizzata dalla maggior parte degli altri Paesi. Si tratta di una versione che Microsoft fornisce  attraverso una joint venture con Tom Online, operatore mobile di Hong Kong, a cui il colosso di Redmond ha concesso la possibilità di modificare il codice sorgente del programma.

La lista dei termini legati ai controlli comprende una infinità di parole e frasi, tra le quali figurano Amnesty International, Tienanmen, Medici senza frontiere, Bbc news, e molte altre. L’elenco delle occorrenze verrebbe aggiornato continuamente.

Stando a quanto asserisce Knockel, la possibilità di intercettare la messaggistica non sarebbe legata solo alla Cina. Sarebbero a rischio tutte le comunicazioni di chi, utilizzando Skype, dialoghi con un utente di Tom. Fortunatamente, sembra che la sorveglianza sarebbe circoscritta solo ai messaggi scritti in chat, mentre sarebbero escluse le conversazioni a voce. Questo non significa, però, che usare Skype per chiamare offra sicurezza.

Fonte:www.pcself.com


9 Dicembre 2012

(Hugin) – MONTREAL, QUEBEC–(Marketwire – 6 dicembre 2012) – Oggi Bombardier Aerospace ha annunciato che un non meglio precisato cliente in Cina ha sottoscritto un accordo per la fornitura di sette aerei CRJ700 NextGen. In considerazione del prezzo di listino dell’aereo, si stima che il contratto, che prevede anche servizi ancillari, abbia un valore approssimativo pari a 330 milioni di dollari statunitensi. “Quest’ultimo ordine è un grande passo verso l’affermazione del CRJ700 NextGen come eccellente aereo da missione speciale”, ha dichiarato Michel Bourgeois, Presidente di Specialized and Amphibious Aircraft, Bombardier Aerospace. Nei territori della Grande Cina sono attualmente operativi oltre 100 aerei commerciali Bombardier, comprese le serie CRJ e Q-Series, oltre ai jet commerciali Learjet, Challenger e Global

Fonte:www.itnews.it


6 Settembre 2012

(ASCA-AFP) – Pechino, 5 set – La Cina avra’ bisogno di 5.260 nuovi aerei commerciali entro il 2031. La stima arriva dalla Boieng che valuta tali previsioni in 670 miliardi di dollari.

Randy Tinseh, vice presidente per il mercato commerciale della Boeing ha spiegato che la compagnia di Seattle ha rivisto le sue previsioni dall’anno scorso quando stimava un fabbisogno dalla Cina di 5 mila nuovi aerei entro il 2030.

Sempre secondo le proiezioni Boeing, la Cina, tra il 2012 e il 2031, pesera’ per il 15,5% nei 34 mila aerei che verranno acquistati in tutto il mondo

Fonte:www.asca.it


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