Tramonta l’era dei “Jumbo”, Boeing deve tagliare 4mila persone

31 Marzo 2016da admin

La società americana si concentrerà sulla produzione di aerei a medio raggio, ridotta al lumicino quella dei famosi 777 o 747. L’azienda ha attivato un piano per incentivare l’esodo e limitare le sforbiciate involontarie, insieme ad altri interventi per contenere i costi.

jumbo

ROMA – Mamma Boeing taglia posti di lavoro. Roba da far tremare i polsi in ogni azienda quando si parla di 4mila persone in uscita. Ma il colosso aerospaziale americano è abituato a queste improvvise scalate di marcia e tagli pesanti visto che la sua forza lavoro media è di circa 160mila dipendenti. Ma oggi Boeing piange una riduzione dei flussi nelle catene di montaggio degli aerei passeggeri e quindi la riduzione di personale nella parte commerciale del gruppo è, come da manuale, la prima via d’uscita alla crisi.

I modelli un tempo galline dalle uova d’oro per il gruppo, come i 777 o i 747 (il noto “Jumbo”), stanno vivendo un atteso e forse un po’ triste finale di carriera con ordini in costante calo. Dal prossimo anno, la produzione dei 777 scenderà da una media di 8,3 aerei al mese a 7, mentre i 747-8 fin da settembre caleranno drammaticamente da 1,3 aerei assemblati al mese a 0,5 al mese, ovvero sei all’anno. Crescerà invece la produzione dei velivoli di breve-medio raggio 737: nel 2017 passerà da 42 a 47 al mese mentre l’anno successivo le catene di montaggio porteranno i modelli del 737 a 52 esemplari finiti al mese e nel 2019 a 57 ogni quattro settimane.

Il taglio della produzione costringe così Boeing a diminuire entro giugno la manodopera, anche se la riduzione di posti di lavoro nell’azienda con fabbriche sparse per gli States, da Los Angeles alla sede originaria di Seattle, avverrà in maniera morbida, vista la cura e l’attenzione (lodevole) indirizzata dal gruppo verso i propri dipendenti.

Ecco allora che Boeing annuncia la dipartita di 4mila persone – molte delle quali quadri e i dirigenti – attraverso incentivazioni, pensionamenti, blocco del turn over. “Solo nel caso estremo di un ulteriore riduzione della produzione”, dice l’azienda, si procederà con tagli più netti e non volontari. Oltre al costo del lavoro, Boeing è impegnata in queste ore a rivedere tutta la catena dei costi e della produzione per un cambiamento a lungo termine delle dinamiche di spesa che incideranno molto più del calo dei dipendenti sulle uscite.

 

finanziarie previste nei prossimi anni. Per il 2016, secondo un annuncio fatto nelle scorse settimane dal numero uno Dennis Muilenburg, i conti e la produzione sono “annunciati” in calo rispetto al 2015. Un rallentamento che la stessa Boeing definisce come “solo temporaneo”.

 

 

FONTE:www.repubblica.it/

 

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